Lara Comi visita il carcere: “Situazione migliorata ma non basta”
SARONNO – “La condizione del carcere di Busto Arsizio è nettamente migliorata e ci sono i pre-requisiti per risolvere il sovraffollamento entro maggio 2014 come ci impone la sentenza della Corte di Strasburgo. Ma se vogliamo uscire da questa situazione dobbiamo intervenire su una delle cause strutturali che creano certe criticità ovvero la carcerazione preventiva. In Italia su 64 mila detenuti ben 24 mila sono in attesa di giudizio. Dal momento che il 40 per cento di loro, secondo i dati, risulterà poi innocente dopo i tre gradi di giudizio, noi stiamo creando una doppio problema, tenendo in carcere degli innocenti. Senza dimenticare che ogni detenuto costa 116 euro al giorno. Tutto questo è assurdo. Nel carcere di Busto ho parlato con un italiano: è in attesa di giudizio da 20 mesi. E il paradosso è che spesso queste attese sono poi più lunghe dell’eventuale condanna”.
Lo afferma il coordinatore provinciale del Pdl di Varese ed europarlamentare Lara Comi, saronnese, che oggi ha fatto visita alla casa circondariale di Busto Arsizio, al quale anche Saronno fa riferimento, accompagnato dal direttore Orazio Sorrentini. A causa del sovraffollamento nel gennaio scorso la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per trattamento inumano e degradante su ricorso presentato da 7 detenuti nelle carceri di Busto Arsizio e di Piacenza.
“Su 64 mila detenuti nelle carceri italiane – sottolinea Comi – 22 mila sono stranieri ovvero uno su tre. A Busto il 60 per cento degli extracomunitari è poi è clandestino. Per ridurre il sovraffollamento occorre allora che i detenuti vengano agevolati a scontare la pena nei luoghi di provenienza, che è poi quello che loro stessi chiedono. Da questo punto di vista è importante che l’Europa si attivi sostenendo questa politica a partire dai detenuti di Paesi comunitari, ma anche extracomunitari attraverso la stipula di accordi bilaterali”.
“Ringrazio il direttore Sorrentini per questa mia nuova visita – conclude Comi – Devo dire che ho trovato all’interno del carcere molta umanità e solidarietà tra i detenuti e la stessa polizia penitenziaria. Tutto questo è molto bello”.
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