Riflessione del prevosto sul Voto “tra grazie ricevute, nuovi voti e la necessità di curare e cambiare”

SARONNO – “Per il secondo anno consecutivo la città di Saronno si vede costretta a rivivere il Voto come supplica alla Madonna dei Miracoli
affinché liberi noi e il mondo intero dall’epidemia”.
Inizia l’intervento del prevosto della comunità pastorale Crocifisso Risorto monsignor Armando Cattaneo in merito all’imminente ricorrenza della festa del Voto.
“Quest’anno con sulle spalle il peso di una quantità di infettati e di morti neanche immaginabile un anno fa. Ma questo benedetto Voto sarà vera fede? O solo un rito?
Se non ha funzionato lo scorso anno perché dovrebbe essere efficace stavolta? Non abbiamo le fette di salame sugli occhi, le domande ce le facciamo tutti. Vorrei però contestare la premessa, che cioè le preghiere nostre e del mondo non hanno funzionato!
Per cominciare non i preti ma gli scienziati ci assicurano che mai avrebbero
scommesso di ottenere un vaccino in meno di un anno. Ora di vaccini ne abbiamo una decina: non conta come grazia ricevuta?
Moltissimi di noi lavorano da casa: occorre trovare le giuste proporzioni, ma questo dimostra che si può puntare ad una concezione più umana e familiare del lavoro, si possono evitare le code infernali sulle autostrade…
Moltissimi però il lavoro lo hanno perso – mi obietterai – e perderemo anche i nostri adolescenti con le scuole a singhiozzo!
E’ vero, ma è anche vero che ci ostiniamo a non voler cambiare: via tanti
lavori vecchi, avanti coi mille lavori nuovi, che potrei riassumere come i lavori di cura. Via i lavori che distruggono i polmoni, il
cuore, la salute, il verde, gli oceani, il territorio. Avanti coi lavori che curano, tutto quello che ho scritto qui sopra e in particolare curano la dignità, il rispetto, la fragilità di chi non sa farsi valere.
Abbiamo ancora tantissimo da chiedere nel voto 2021. Ma abbiamo prima
ancora una cosa da fare: facciamo tutti un nuovo voto: accettiamo di cambiare
mentalità, punti di vista, abitudini. Propongo allora che il Voto non sia più tanto quello di portare cera alla Madonna, ma di imparare le mille lezioni che trascuriamo da troppo tempo e cioè: che siamo tutti fragili e tutti legati: ci si salva tutti o nessuno, perché siamo “fratelli tutti” e sulla stessa barca!
Che per curare la salute di noi uomini dobbiamo cominciare dalla salute di alberi, animali, aria, acqua, terra, ambiente. Che l’uomo è parte della natura viva, i soldi no. Che ricuperiamo la civiltà della cura e l’economia circolare, quella che non butta ma riporta a nuova vita.
Avverrà così che l’immenso dolore che stringe i cuori in questa pandemia sarà non dolore di morte, ma avrà tutte le caratteristiche dei dolori del parto!