Santuario: rilevazioni scientifiche sulla concentrazione d’inquinanti per proteggere le opere d’arte

SARONNO – “La conservazione preventiva, cioè capire come gli inquinanti presenti nell’ambiente siano la causa primaria del degrado su manufatti mobili quali sculture, tele tavole e altri beni”. E’ il focus dell’innovativo progetto che sarà realizzato dalla scuola di restauro Botticino all’interno del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli.
Gli studenti eseguiranno una rilevazione delle sostanze inquinanti aerodisperse e delle condizioni microclimatiche internamente al Santuario già dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Verrà eseguito, in collaborazione con Carlo Mariani, il monitoraggio della qualità dell’aria e delle condizioni microclimatiche relativamente alla valutazione della concentrazione di inquinanti sia gassosi che in fase particolata, ai fini della conservazione delle opere con particolare attenzione per le sculture lignee della cappella del Cenacolo e della Deposizione.
Allo studio partecipano Roberto Bonomi, della scuola di restauro di Botticino, Paola Fermo, del dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Milano, Antonio Proto del dipartimento di Chimica e Biologia dell’Università degli Studi di Salerno, Carola Ciprandi, restauratrice e docente.
Si partirà da un monitoriaggio delle condizioni microclimatiche e dei materiali costitutivi le opere oggetto di studio. Sono state effettuate una serie di analisi non invasive sui gruppi lignei policromi del Cenacolo e della Deposizione al fine di conoscere i pigmenti utilizzati dall’artista mediante XRF (analisi di fluorescenza di raggi X). Sono stati inseriti 5 data logger (misuratori della temperatura e del contenuto di umidità) all’interno del Santuario.
Seguirà il monitoraggio degli inquinanti gassosi e in fase particellare. Per quanto riguarda lo studio degli inquinanti gassosi verranno effettuati campionamenti mediante sistemi passivi che permetteranno di valutare le concentrazioni di alcuni inquinanti inorganici quali SO2, NO2, NH3 ed organici volativi (Voc).
Al fine di valutare l’accumulo e l’origine del particolato atmosferico all’interno del Santuario verranno posizionati campionatori, sia internamente che esternamente, al fine di poter avere una mappatura degli inquinanti indoor. I sistemi di campionamento verranno collocati ad altezze e posizioni differenti all’interno dell’edificio.
Verranno inoltre effettuati dei prelievi di polveri depositate sulle superfici tenendo conto dell’ultima data di intervento di restauro, in modo da conoscere il tempo di accumulo delle particelle. I prelievi saranno effettuati o mediante l’esecuzione di tamponi (da definire il materiale di prelievo) o attraverso un sistema di aspirazione in grado di raccogliere la polvere direttamente su un filtro in quarzo. Sui campioni prelevati verrà acquisita, oltre al dato gravimetrico, anche la composizione chimica attraverso l’impiego delle metodologie analitiche. Verranno eseguite misure online con un contatore ottico di particelle che permetterà di fornire in tempo reale le concentrazioni di PM 10 PM 2.5 e PM 1 sia all’interno dell’edificio che esternamente.
Obiettivo finale della tesi sarà quello di verificare come l’interazione tra le condizioni climatiche ambientali e il particellato depositato possano interagire con i manufatti, accelerando processi di degrado chimico/fisico e quindi come programmare una manutenzione conservativa delle importanti opere del Santuario.
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