Marta Gilli: “Ecco perchè voterò contro il piano attuativo dell’ex Parma”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Marta Gilli, consigliere comunale di Con Saronno, in merito al piano attuativo in variante al Pgt dell’ex Parma, area dismessa tra via Marconi e via Piave già oggetto di un primo passaggio in consiglio comunale con la precedente Amministrazione. e di una petizione da parte di 250 cittadini.
Prossimamente, il Consiglio comunale sarà chiamato a votare su un altro piano attuativo in variante al Pgt, adottato dalla precedente amministrazione. Questa volta è il turno dell’area ex-Parma (come noto, situata nell’area tra via Marconi/Piave/Monte Grappa).
Come ho già avuto modo di chiarire in precedenza, è mio dovere di consigliera comunale alzare il livello di guardia e analizzare a fondo i progetti in variante al Pgt, intorno ai quali, spesso, orbitano interessi più o meno trasparenti, che elevano il rischio di azioni tese a trascurare il benessere dei saronnesi e il futuro della nostra città. Inoltre, pur nell’ambito di una conclamata riqualificazione delle aree dismesse, in realtà non tutte le proposte così generosamente etichettate realizzano veramente un positivo sviluppo del tessuto urbano. Insomma, la riqualificazione delle aree dismesse non deve essere un pretesto per svendere il territorio e i saronnesi al miglior offerente, come ha fatto la precedente amministrazione leghista, adottando diversi progetti in variante al Pgt, e come ha fatto, ahinoi, anche questa amministrazione con il progetto di via San Francesco/via Sabotino, sul quale vi è stato solo il mio voto contrario.
Nello specifico del piano ex-Parma, il progetto è in variante al Pgt perché ingloba aree esterne all’ambito, peraltro aree pubbliche, oggi destinate, in prevalenza, a verde e un piccolo parcheggio pubblico.
Per tale ambito, alcuni degli obiettivi del Pgt vigente prevedono la realizzazione di un mix funzionale e di una «connessione e collegamento verde» tra le aree a verde esistenti e la superficie che l’Attuatore è tenuto a cedere al Comune, che dovrebbe essere collocata a sud dell’ambito, unendola a quella comunale preesistente, in modo da realizzare un parco o un giardino pubblico a disposizione dei saronnesi, mentre la parte da edificare dovrebbe essere limitata all’area nord dell’ambito medesimo.
Invece, il progetto fa tutto il contrario: prevede la realizzazione di due edifici residenziali, rispettivamente di 10 e 12 piani ciascuno, lungo via Monte Grappa e la realizzazione di un edificio commerciale (il solito supermercato, insomma) proprio nell’area a sud, quella di proprietà comunale, peraltro con i soliti parcheggi a raso a servizio del supermercato, nonché la creazione di un collegamento stradale tra via Piave e via Monte Grappa, ancora sostanzialmente a servizio del solo supermercato. Insomma, per farla breve, tutto il progetto in variante è costruito intorno alle esigenze del supermercato. Gli obiettivi prefissati dal Pgt con riguardo al verde non sono rispettati. L’area a verde, già esistente, di proprietà comunale sarebbe ceduta all’Attuatore, addirittura, per consentirgli di edificarci sopra il supermercato e il relativo parcheggio di servizio.
Il Servizio mobilità del Settore ambiente del Comune, nell’ambito delle sue competenze, ha già evidenziato alcune importanti criticità; in particolare, ha rilevato che «l’intervento – di rilevante portata urbanistica e in zona semicentrale – non risulta adeguatamente supportato da uno studio per la valutazione di possibili ricadute viabilistiche conseguenti all’attivazione di una nuova superficie di vendita e di un nuovo carico insediativo dovuto alle torri residenziali», anche in considerazione dell’intenso traffico veicolare già insistente lungo l’asse di via Larga/Miola/Piave, che costituisce, tra l’altro, la linea di attraversamento nord/sud della città, con un conseguente importante incremento dell’inquinamento dell’area e, quindi, con pericolose conseguenze sulla salute dei residenti.
Insomma, il progetto mostra troppi punti critici e si presenta in contrasto con uno sviluppo armonico e sostenibile della città. Ecco, in sintesi, perché esprimerò in Consiglio il mio voto contrario alla approvazione di questo piano attuativo.