Consiglio di 6 ore, Galli (Pd): “Calderoli e il suo software hanno fatto scuola?”

SARONNO – “Lunedì sera 30 novembre durante la seduta del consiglio comunale tra i vari punti iscritti all’ordine del giorno vi era la modifica agli articoli 27, 28, 29 e 34 del regolamento del consiglio comunale”.
Inizia così la nota del consigliere comunale Simone Galli (Pd) che fa un’analisi della complicata seduta.
“Il principale obiettivo della delibera in votazione è senza dubbio la necessità di efficacia e di efficienza del funzionamento delle commissioni che l’Amministrazione Airoldi ritiene far partire quanto prima considerando il contributo che esse possono apportare alla vita politico-amministrativa della città, favorendo la partecipazione dei cittadini e promuovendo lo spirito civico.
“La Lega Lombarda ha presentato ben 22 emendamenti alla delibera di modifica. Si dirà: bene, apporteranno un beneficio al testo e un miglioramento nella sostanza della delibera.
Come è noto, la funzione degli emendamenti è quella di migliorare un testo o una legge prima di approvarla ed è ovviamente auspicabile che le minoranze nel loro compito di controllo possano proporre migliorie a beneficio di tutti.
Peccato però che il tenore degli emendamenti presentati è il seguente: cancellare una parola, coniugare i verbi in un tempo differente, ribadire adempimenti già previsti nel Tuel o in altri articoli e via discorrendo. Nessuna modifica andava a stravolgere o a modificare il senso e il significato della delibera di modifica posta in votazione.
Viene il dubbio che il senatore Calderoli abbia fatto scuola… (tutti ricorderanno qualche anno fa il suo celebre software).
Giudichino i cittadini e le cittadine saronnesi sull’operato della Lega Lombarda e sulla opportunità reale che la città abbia un concreto beneficio se in delibera si utilizza il futuro o l’indicativo presente o se vengano usati avverbi a loro maggiormente graditi.
Onde sgombrare il campo affermo anche qui – come del resto ho lunedì sera – che ovviamente non mi sarebbe pesato affatto discutere due ore con le minoranze su emendamenti migliorativi nell’interesse di tutti i cittadini (e nel rispetto che nutro verso la minoranza) ma francamente ciò a cui abbiamo assistito l’altra notte ha il sapore amaro dell’ostruzionismo.
02122020