Gallera in visita a Saronno, tema del giorno la sicurezza negli ospedali

SARONNO – Dalle 18.30 l’assessore regionale al Welfare, ed esponente di Forza Italia, Giulio Gallera, è ospite al comizio degli “azzurri” per la campagna elettorale delle amministrative, con appuntamento nel cortile di Villa Gianetti in via Roma. E senz’altro non mancherà di soffermarsi su quello che è uno dei temi del giorno, rilanciato dallo stesso Gallera, quello della sicurezza negli ospedali della Lombardia e che sta suscitando scintille col Governo. E’ decisamente incomprensibile la decisione di ieri del Governo di impugnare la nostra Legge regionale in materia di sicurezza negli ospedali per presunte violazioni di competenze costituzionali. La ricerca spasmodica di cavilli giuridici contro Regione Lombardia lascia medici e infermieri senza tutele”. Lo afferma l’assessore Gallera.
“Le nostre norme – spiega l’assessore – demandano proprio alle Prefetture la valutazione dei rischi e la dislocazione conseguente delle forze dell’ordine nelle strutture sanitarie regionali”. L’oggetto del contendere è l’articolo 4 della legge 15/2020, il quale recita testualmente: “La Regione promuove protocolli d’intesa con gli Uffici territoriali del Governo finalizzati a potenziare la presenza e la collaborazione con le Forze di Polizia nei pronto soccorso e nelle strutture ritenute a più alto rischio di violenza e ad assicurare un rapido intervento in loco”.
“Non vi è quindi alcuna prevaricazione delle competenze dello Stato nella gestione dell’ordine pubblico – sottolinea l’assessore – ma la richiesta di definizione di una fattiva collaborazione con le autorità preposte. La realtà dei fatti descrive continui e ripetuti eventi violenti nei confronti dei nostri operatori sanitari. Regione Lombardia è già intervenuta nelle maglie delle proprie potestà finanziando sistemi di video sorveglianza, proponendo l’attivazione di linee telefoniche speciali per un rapido collegamento con le forze dell’ordine, promuovendo corsi di formazione specifici. Per il resto è necessario l’intervento dello Stato, ma il provvedimento del Consiglio dei Ministri, di fatto, impugna anche la leale collaborazione”.
04092020