Consiglio in videoconferenza: dallo spiegone di Raffaele Fagioli allo scontro con l’opposizione

SARONNO – Le critiche alla scelta di tenere il consiglio comunale in videoconferenza hanno evidentemente fanno arrabbiare il presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli che per la terza volta nel corso del suo mandato apre la seduta con un lungo intervento, una sorta di spiegone senza possibilità di replica da parte dei consiglieri, per chiarire le proprie scelte, opinioni e posizioni.
Nelle ultime settimane sono diverse le critiche arrivate all’Amministrazione comunale per la decisione di tenere la seduta di ieri di consiglio comunale in videoconferenza arrivate dalla minoranza a cui si è aggiunto il comunicato di Paolo Riva, Davide Vanzulli e Alfonso Indelicato che annunciavano la propria assenza per protesta. Dal palazzo comunale non è arrivata nessuna risposta ma ieri sera, dopo la seduta aperta al pubblico, quando i consiglieri ribelli era assenti e gli altri non potevano intervenire in base al regolamento ecco la lunga comunicazione del presidente Raffaele Fagioli.
Il presidente ha spiegato di aver scelto di tenere la seduta in videoconferenza per motivi di sicurezza “se volete andare al cinema o al ristorante è la responsabilità è vostra qui per la sicurezza i consiglieri rispondo io”. E ha continuato: “I focolai in Italia dimostrano che l’emergenza non è risolta”. Fagioli ha affrontato le diverse critiche dalla difficoltà tecniche “abbiamo acquisto cuffie con microfono proprio per ovviare ai problemi di audio” all’aspetto normativo “c’è il rispetto di tutti i diritti dei consiglieri, da quello di parola a quello di voto” senza tralasciare stoccate ai sindaci dei comuni limitrofi “se non l’han fatto live sarà perchè hanno avuto dei problemi ad organizzare la videoconferenza”. E ha concluso: “La videoconferenza ha dei vantaggi: non si inquina, ci sono meno costi del personale, non si pagano i vigili per la sicurezza e c’è una maggior presenza di consiglieri e per questo ne guadagna la democrazia”.
Quando il consiglio comunale è passato a discutere la modifica al regolamento del consiglio comunale per normare le riunioni in tele e videoconferenza del consiglio comunale e della conferenza dei capigruppo sempre il presidente ha spiegato di aver previsto non solo la videoconferenza per le assemblee cittadina ma anche una modalità mista con alcuni consiglieri presenti e altri collegati.
Nicola Gilardoni ha chiesto di emendare il testo con alcune modifiche sottolineando come il consiglio comunale in videoconferenza non sia stata solo un’esperienza positiva ma anche i limiti siano molti e soprattutto chiedendo di prevedere l’uso di questa possibilità solo per le situazioni di emergenza. Una posizione condivisa anche da Franco Casali (Tu@)che ha presentato un proprio emendamento, da Francesco Banfi che è intervenuto parlando della necessità di una presenza fisica (normata di fatto anche dalla regola del numero legale). Il capogruppo Francesco Licata (Pd) ha rimarca come la prima seduta in videoconferenza, a marzo, fosse stata necessaria dal lockdown ma che oggi la comunità viva una situazione completamente diversa. Non è mancata qualche stoccata dalla consigliera Rosanna Leotta (Pd) che ha sottolineato: “C’è una tale voglia di sicurezza da evitare di convocare il consiglio comunale in presenza ma poi il Comune ha dato il patrocinio ad un evento pubblico all’Aldo Moro e non non interviene per gli assembramenti in giro per la città”.
Critiche a cui ha replicato il presidente Raffaele Fagioli che oltre a stroncare tutti gli emendamenti “come si fa a capire qual è una situazione emergenziale? Lo decide la Regione? il Comune? Lo stato?” chiosa “non è mio compito quanto succede in città, io mi occupo solo del consiglio comunale”. Un intervento decisamente fuori dal suo ruolo super partes e di garanzia e fortemente criticato da Gilardoni.
Dopo quasi un’ora di dibattito intervengono anche i consiglieri leghisti: Claudio Sala si è detto scandalizzato dalle posizioni antidemocratiche della minoranza “perchè la modalità mista permette di partecipare anche i disabili”. Davide Borghi ha ricordato che “con questo sistema c’è un risparmio di soldi e di tempo” e Veronesi che con questa soluzione potranno partecipare anche consiglieri comunale che si trovino lontani da Saronno “per un consiglio o magari anche per 5 anni”.
Un dibattito animato in cui si è parlato di democrazia e legalità in cui non è intervenuto, nemmeno per esprimere la propria opinione, il sindaco Alessandro Fagioli.
La votazione è scontata: Lega e Fi approvano la delibera e bocciano gli emendamenti. Francesco Banfi non partecipa alla votazione del testo “perchè non lo ritengo adatto ad essere votato”.
01072020