Il Coro Alpe festeggia i settant’anni di attività dedicando alla città “Saron de sira”: prima visione alle 21

SARONNO – Uno dei cavalli di battaglia del Coro Alpe “Saronn de sira” con le parole dei poeta dialettare Giuseppe Radice in una versione web e online assolutamente inedita. E’ il regalo che la compagine saronnese ha deciso di fare alla città oggi in occasione del proprio settantesimo anno di attività. Un esibizione emozionante che sarà in “prima visione” alle 21 di sabato 16 maggio data in cui si sarebbe dovuto tenere un vero e proprio concerto, saltato a causa dell’emergenza sanitaria.
Condividiamo anche la nota del Coro in cui ripercorre gli eventi salienti dell’ultimo anno.
“Il 2020 per Coro Alpe rappresenta il settantesimo anno di attività iniziata in quell’ormai lontano 20 maggio 1950 nei locali dell’Oratorio di Via Legnani per volere di Don Luigi Castelli. Tuttavia questi primi dieci mesi, oltre ai vari eventi in cui il Coro è stato impegnato, ci hanno portato diversi momenti eccezionali che sicuramente meritano di essere ricordati.
L’inizio dell’anno vede un mutamento epocale per la composizione della formazione del Coro. Nonostante i diversi appelli ad aderire, l’organico del coro, per i più svariati motivi, registrava una progressiva riduzione specialmente nelle voci tenorili e, per tale motivo, più d’una volta si è dovuto rispondere negativamente agli inviti pervenuti ed altre volte le sezioni tenorili si erano veramente superate per sopperire all’esiguità dei numeri. Prima del Coro Alpe erano giunte a questo punto molte altre formazioni corali e, sostanzialmente le soluzioni che si prospettavano erano due: cessare l’attività oppure aprire l’organico anche al gentil sesso.
I precedenti degli altri cori avevano visto la modifica dell’impostazione rispetto alle armonizzazioni dei brani sulle quattro voci (tenori primi, tenori secondi, baritoni e bassi), ottenendo dei risultati non sempre adeguati. Per questo l’assemblea dei coristi aveva deciso di aprire alle voci femminili senza però stravolgere l’impostazione canonica del coro maschile a quattro voci.
Nei primi due mesi dell’anno, all’ennesimo appello hanno risposto otto elementi, di cui ben sei voci femminili, che subito si sono integrati con gli altri componenti tanto da poter esordire alla 40ª Rassegna del 4 Maggio: la soluzione adottata, all’inizio per necessità, si è rivelata un’ottima opportunità che ha superato ogni più rosea aspettativa.
Il secondo pensiero ci riporta alla fine del mese d’aprile e, precisamente, a domenica 28 aprile giorno in cui, alla presenza di tutti i componenti del coro, dei familiari e di Don Angelo Centemeri, ad un anno esatto dalle esequie, la sala prove della nostra sede è stata intitolata a Peppo Clerici che tanto si è speso per la manutenzione di tutta la nostra casa. La stessa giornata è stata però rattristata dalla notizia che Angelo Legnani ha voluto comunicare ai presenti, direttamente e non senza una forte emozione, che per motivi di salute si vedeva costretto a dimettersi dalla partecipazione attiva. Come a tutti coloro che hanno fatto parte del nostro coro, anche ad Angelo ed ai suoi familiari va il nostro grande ringraziamento per quanto ha dato in oltre 50 anni di attività corale.
L’auspicio è che questi momenti, certamente straordinari, insieme anche a quelli più difficili, siano di sprone a superare gli ostacoli che si possono presentare e ad affrontare con entusiasmo il prossimo anno, il settantesimo di questa compagine, e tutti quelli a seguire”.