Banfi: “Che fine ha fatto il rifugio per i senzatetto?”

SARONNO – “Che fine ha fatto il rifugio per i senzatetto?”. E’ la domanda che si fa il consigliere comunale indipendente Francesco Banfi in questi giorni di freddo intenso.
Ecco il suo intervento
“Un anno fa la città si interrogava su una notizia: l’amministrazione Fagioli aveva aperto un dormitorio per senzatetto.
Un chiosco comunale in via Monte Pasubio, ex ufficio del vigile di quartiere del Prealpi, veniva utilizzato per alleggerire il centro della città dalla presenza di alcuni senza tetto già causa di lamentele da parte dei commercianti.
Allora tutto era fumoso, un’assenza totale a livello burocratico accompagnata da problematiche gestionali con all’apice la pulizia la cui assenza avevo verificato di persona.
Quest’anno è tornato il periodo freddo, la giunta Fagioli è affezionata ai chioschi (oggi sono due ad essere oggetto di bando di concessione), ma il rifugio per senza tetto che fine ha fatto?
Nel 2019 dal comune veniva detto che si trattava di un’opera di carità, solidarietà concreta. A controllare denunciavo invece come in una nota della polizia locale trasmessa anche alla commissione sicurezza si faceva riferimento all’impossibilità di dare risposta a commercianti e cittadini che a mezzo raccolta firme e persino sui social network lamentavano lo stato di degrado del centro come ricondotto alla presenza di alcuni senzatetto e che il dormitorio improvvisato (ma inesistente agli atti) era un balbettio leghista per spostare il problema.
Nel 2020 sarebbe stato possibile pensare di migliorare l’esperienza, rendendola davvero efficace con atti amministrativi e organizzazione seri in modo da “mettere le mani avanti” rispetto al dover governare una situazione emergenziale, peccato non esistano atti pubblici volti a tal fine. Certo: alla commissione sicurezza tenutasi a dicembre non è più stato relazionato di proteste dei commercianti per via di clochard e così non esiste nemmeno “la valvola di sfogo”.
Vediamo quindi oggi in concreto come l’azione della giunta leghista non è mai stata votata alla solidarietà, ma ha solo trovato un modo per allontanare i problemi senza cercare di dargli soluzione nè facendo seguire una progettualità.
(foto archivio)