Sanità brianzola, ridefinizione confini: per Andrea Monti (Lega) “allarmismo immotivato e dannoso”

LAZZATE – “Dopo troppe chiacchiere e tanto clamore vorrei mettere un punto fermo: il processo di ridefinizione dei confini della Sanità brianzola parte da lontano e l’idea di creare una nuova Asst con Desio e Vimercate, lasciando l’eccellenza del San Gerardo da sola, ha preso il via proprio da un’intervista esclusiva dell’ottobre 2018 rilasciata dal vice presidente di Regione Lombardia e coordinatore provincia di Forza Italia, Fabrizio Sala ”. Questa la premessa della replica di Andrea Monti, di Lazzate, vice capogruppo della Lega in Regione Lombardia, all’emendamento presentato dal consigliere regionale Paola Romeo. “Il Centrodestra – prosegue Monti – ha lavorato compatto in questi mesi, migliorando la proposta e creando l’opportunità per il San Gerardo, che verrà promosso ad Irccs e trovando la convergenza di tutte le forze politiche del territorio attorno a questa piattaforma. E’ stato un lavoro sinergico, che ha visto la partecipazione e l’ascolto di tutti, con incontri dove erano invitati gli attori, compreso il consigliere Paola Romeo”.
Ancora l’esponente leghista: “Abbiamo ascoltato l’assessorato, che ha proposto come data del passaggio il primo di luglio e molti di noi la consideravano già esageratamente ampia, ma costituiva comunque un compromesso e lo abbiamo accettato per il bene di tutti, in primis dei cittadini. Adesso, a poche ore dalla votazione, un singolo consigliere tenta di buttare all’aria il tavolo, creando allarmismo ingiustificato e paventando un presunto “black out” dei servizi. Personalmente la ritengo un’uscita infelice e grave: non si gioca politicamente su certi temi. L’ultimo cambiamento della geografia sanitaria, che risale a 4 anni addietro, quando Desio passò con Monza, era stato votato ad agosto e successivamente attuato il primo di gennaio. Sono serviti quattro mesi, feste di Natale comprese. Adesso salta fuori che sei mesi sarebbero troppo pochi? A parer mio credo che queste siano soltanto scuse, frutto di dinamiche politiche interne, certamente legittime, ma che non possono influenzare un percorso condiviso, partito 14 mesi fa e figlio di un’intesa che vedeva d’accordo anche gli stessi che oggi propongono altro. Non si deve giocare con questi temi, specie considerando che il futuro dell’ospedale di Desio riguarda direttamente un bacino di utenza di ben 450 mila abitanti.
“Lasciamo dunque perdere l’allarmismo ingiustificato, derivante dalla sciocchezza relativa ad un fantomatico blocco dei servizi – conclude Monti – che mi auguro essere frutto soltanto di un inciampo verbale”.
13122019