Lara Comi arrestata nell’operazione Mensa dei poveri. E’ ai domiciliari

SARONNO – L’ex eurodeputata saronnese Lara Comi è stata arrestata stamattina con l’amministratore delegato dei supermercati Tigros Paolo Orrigoni e il direttore generale di Afol Metropolitana Giuseppe Zingale. I primi due si trovano ai domiciliari mentre il terzo è in carcere. Si tratta, secondo quanto riportato dall’Ansa, di un filone dell’indagine ‘Mensa dei Poveri’.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano e dalla Compagnia di Busto Arsizio, dopo l’esecuzione di 43 provvedimenti di limitazione della libertà personale eseguiti il 7 maggio 2019, hanno fatto emergere ulteriori casi di corruzione, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e illecito finanziamento ai partiti e ai politici, realizzato da amministratori locali, imprese e professionisti a vario titolo coinvolti nell’indebito drenaggio di risorse pubbliche di società e/o enti a partecipazione pubblica.
E’ stato scoperto il ricorso a false fatturazioni tra imprese, l’attribuzione – da parte di società pubbliche – di incarichi di consulenza fittizi o inutili o solo formali, a fattor comune utilizzati per occultare il pagamento del prezzo della corruzione per ottenere favori nelle procedure amministrative.
La parte odierna dell’indagine, relativa a vicende accertate, in collaborazione tra i due reparti delle Fiamme Gialle, in epoca successiva agli arresti del 7 maggio scorso, riguarda: fatti corruttivi tesi a far ottenere a un imprenditore varesino il cambio di destinazione urbanistica di un’importante area, da industriale a commerciale, nell’ambito della variante generale al Piano di Governo del Territorio di un Comune del varesotto in fase di approntamento, per potervi edificare un’attività commerciale ed anche a professionisti e imprese compiacenti fittizi incarichi di consulenza, conferiti da società a partecipazione pubblica, in cambio della successiva retrocessione agli indagati di parte del corrispettivo incassato a fronte dell’incarico stesso. Completa il quadro una truffa ai danni del bilancio dell’Unione Europea in relazione a fittizi contratti stipulati per mansioni di collaborazione con spese a carico del Parlamento Europeo, al fine di creare surrettizie provviste di denaro a favore degli indagati mediante la retrocessione di una quota parte del corrispettivo liquidato, illeciti finanziamenti erogati da un imprenditore bresciano a un candidato alle elezioni europee del 26 maggio 2019, emissione di fatture false, allo scopo di occultare i predetti reati.
Sono così finiti ai domiciliari Paolo Orrigoni e la saronnese Lara Comi mentre si sono aperte le porte del carcere per Giuseppe Zingale dirigente di un’azienda consortile milanese a partecipazione pubblica, accreditata presso Regione Lombardia per i servizi per il lavoro e per la formazione.
(seguono aggiornamenti)