Silighini boccia il nuovo Governo. Ma soprattutto Salvini
SARONNO – Luciano Silighini Garagnani, candidato sindaco a Saronno con “L’Italia che verrà”, boccia il nuovo Governo 5 stelle-Pd.
Perché il leader della Lega, Matteo Salvini, non è un buon politico e non sarà mai una persona in grado di governare l’Italia? Non mi soffermo in questa analisi sulle numerose ambiguità ideologiche. Mi soffermo sul politico che però è abile a creare slogan o a farseli creare per fare centro nel malcontento degli italiani. Salvini è stato eletto coi suoi parlamentari in una coalizione prendendo i voti degli elettori di Forza Italia, di Fratelli d’Italia e perfino dei democristiani di Uniti per l’Italia al grido di mai inciuci col Pd, né tantomeno con il Movimento cinque stelle, eppure ha creato un governo proprio con Di Maio mollando gli alleati. Un governo che doveva al primo punto rifare la legge elettorale dando agli italiani la certezza di avere un governo stabile dopo il voto in modo da evitare giochetti parlamentari. Ha presentato qualcosa in questo senso? No! Salvini ministro degli Interni che si scaglia contro le navi che virano a forza sui nostri porti dichiarando di avere a bordo “profughi” su navi in “avaria”. La legge del mare è chiara e ogni Paese europeo ha leggi sulle situazioni “umanitarie” differenti. Partono gli slogan sui “porti chiusi” e qualche nave viene bloccata per poi rimandare la gente in Italia da altri confini. Chi viene “soccorso” ha oggi sei mesi di tempo per vedere vagliata la sua domanda di riconoscimento dello status di “profugo” più altri sei per il ricorso, e fanno 12 mesi di presenza in Italia senza permesso di lavoro ma mantenuti a 35 euro al giorno pagati dal nostro Governo coi nostri soldi.
Salvini ha fatto una legge per ridurre a 15 giorni i tempi per esaminare le domande di asilo abbattendo così costi e tempi di accoglienza? No! Salvini ha chiesto un incontro con gli ambasciatori dei paesi africani nonché i pari grado del governo dei Paesi del Meditterraneo per trovare accordi bilaterali e controllare le frontiere del mare? No! Ma la chicca è stata la sfiducia al suo stesso governo… Sei ministro dell’Interno del Governo Conte e sfiduci il Governo Conte? Almeno il suo ex capo Bossi nel 1994 contro Berlusconi fece dimettere i suoi ministri, ma lui no. Praticamente si “auto sfiducia”.
Sondaggi alla mano Salvini lancia la crisi nel momento migliore. Agosto. Italiani al mare, politici al mare, media al mare. Perfetto, e lo applaudo perché per la prima volta noto intelligenza politica ma anche io pecco sopravvalutandolo perché davo per ovviamente scontato che prima di fare un colpo simile avesse sentito qualche “grillino” titubante, qualcuno del Pd “ballerino” e qualche parlamentare misto “salterino”. Azioni normali e logiche col sistema parlamentare che vige oggi in Italia, e perché no anche un incontro con Zingaretti ci poteva stare in modo da avere la certezza che la via maestra delle elezioni fosse sicura;cosa certa e invece… e invece ha dato tutto per scontato, fa saltare al buio il Governo che lo vedeva ministro carico di consensi e permette che in Parlamento, come la democrazia parlamentare consente, si formi una nuova maggioranza di sinistra. Sinistra e non certo centrosinistra sia chiaro perché oggi, 2019, l’Italia ha per la prima volta un governo di sinistra-sinistra; e tutto grazie all’incapacità di un ragazzetto milanese che sa parlare con slogan ma è ben lontano da sapere fare politica vera.
Fatti due chiacchiere col Berlusconi, caro Salvini: anche lui se pur con mille difetti e una “corte di cortigiani mal consiglieri” ha qualcosa da insegnarti sulle strategie parlamentari. Fine dei giochi, e purtroppo fine di quel respiro che doveva e poteva avere la nostra Italia da oggi nelle mani di persecutori di chi lavora e produce, ”tassaioli”, ”forcaioli”, ”giustizialisti”.
E del centrodestra che dire? Silvio hai sbagliato anche tu. Dovevi mollare Salvini appena hai visto che il Pd chiamante si affrettava a cercare sedie. Dovevi dire a Mattarella di essere pronto a un Governo di garanzia a tempo per rifare la legge elettorale e la finanziaria. Sarebbe arrivato un tecnico e non Conte e avremo votato a marzo con uno dei tanti governicchi tecnici che tanto amano i mercati e l’Europa. Invece abbiamo il Pd.
Ora servirebbe ripartire da zero. Eliminare le “cortigiane” e i “lecchini”, cercare un programma chiaro e coeso che abbia al centro non la lotta all’Europa ma la volontà di costruire un’Europa dei Popoli uniti. Stesse leggi, stesso mercato, stessi confini difesi da uno stesso esercito diviso per Paesi, un presidente eletto da tutti gli europei. Questa Europa e non quella dei mercati bancari. Si crei un centrodestra nuovo fatto di leggi nuove da portare al governo e non di slogan, si trovi un leader capace e unitario, si cerchino futuri parlamentari coesi e non nuovi “signorsì”. Si crei un’identità. Solo così il centrodestra potrà parlare agli italiani senza balbettare e senza fare figure da cioccolatai.
Luciano Silighini Garagnani
Candidato sindaco di Saronno
“L’Italia che verrà”
04092019