Uboldo, consiglio comunale: il discorso del sindaco Clerici

UBOLDO – Pubblichiamo il testo integrale del discorso del sindaco Luigi Clerici durante il primo consiglio comunale.
Egregi consiglieri, gentili uboldesi,
Desidero rivolgermi a tutti voi, in questa serata davvero speciale per la nostra comunità, con uno sguardo di riconoscenza e di profonda gratitudine per avermi dato la fiducia e aver creduto in me, nella mia squadra e nella proposta amministrativa che vi abbiamo sottoposto e che ha riscontrato il gradimento più ampio il 26 maggio scorso quando ci siamo recati alle urne.
Un ringraziamento particolare va anche alla mia famiglia che in tutti questi mesi mi ha sempre spronato ed incoraggiato, chiedendomi una sola cosa: di impegnarmi a fondo per il bene di Uboldo, di metterci l’anima in ogni cosa che avrei fatto, senza mai distogliere però lo sguardo dagli affetti più cari che sono la base ed il sostegno per poter affrontare e portare avanti qualsiasi scelta. Con questo spirito ho iniziato a lavorare, senza perdere nemmeno un istante, con dedizione, responsabilità e passione.
“I sogni sono importanti. Tengono il nostro sguardo largo, ci aiutano ad abbracciare l’orizzonte, a coltivare la speranza in ogni azione quotidiana. E i sogni dei giovani sono i più importanti di tutti. I sogni ti svegliano, ti portano in là, sono le stelle più luminose, quelle che indicano un cammino diverso per l’umanità.” […] è il pensiero di una altissima entità spirituale che facciamo nostra.
Siamo partiti da qui! Il desiderio di riprenderci i nostri sogni nasce proprio da queste immagini!
Quando abbiamo cominciato a pensare ad una proposta amministrativa adeguata per soddisfare i bisogni del nostro paese e della nostra comunità, abbiamo subito voluto rivolgere il primo sguardo a loro, ai nostri figli e ai nostri nipoti. Abbiamo l’obbligo morale di fare in modo che possano vivere e crescere in un ambiente sempre migliore, sano, e per far questo dobbiamo pensare a loro in maniera concreta, aprire le mani e tendere le braccia così che possano apprezzare i nostri sforzi e, al tempo stesso, sentirsi protetti e al sicuro. Diversamente rischieremmo per l’ennesima volta di ritrovarci con un pugno chiuso, alcune promesse non mantenute, qualche speranza spezzata e dei progetti che mai saranno stati realizzati! E questo non possiamo certo permettercelo!
Il secondo sguardo lo abbiamo rivolto ai nostri anziani. Siamo consapevoli che quella che solo qualche anno fa era una progettualità da definire, ora è diventata una realtà da affrontare e sostenere con interventi mirati. La solitudine, la sofferenza, la malattia e la fragilità sono terribili compagne di viaggio e sempre più spesso intaccano la vita delle persone modificandone l’essenza. Eppure, anche in questo caso, dobbiamo avere un approccio positivo e propositivo, e lo possiamo fare solamente incrementando i servizi, migliorandoli, mettendo in atto strategie che vadano ad intercettare il bisogno non quando è conclamato, ma sul nascere, così da intervenire in maniera sempre più efficace e puntuale.
Il terzo sguardo lo vogliamo rivolgere alle persone con una qualunque fragilità, temporanea o permanente che sia. Noi ci siamo e di questo non dovrete mai dubitare. Ci siamo perché desideriamo esserci e perché una fra le cose che riempie il nostro cuore sono i sorrisi che queste persone speciali ci regalano quotidianamente grazie ai loro costanti sforzi, le loro esperienze e fatiche, il calore delle emozioni che sprigionano, l’intensità dei loro pensieri. Non lasceremo mai indietro nessuno e mai nessuno dovrà sentirsi lasciato solo. E’ un impegno che mi prendo come uomo prima ancora che come sindaco e che cercherò di far trasparire in tutti i modi e di trasmettere a ciascuno di voi.
L’ultimo sguardo lo voglio dedicare ad Uboldo, il paese in cui sono nato e cresciuto, il paese che amo e in cui ho costruito la mia famiglia. Il bene di un paese si manifesta non solo in un ambiente tutelato, in un paesaggio curato e in ordine, ma anche in una socialità viva, florida in grado di attrarre iniziative e coinvolgere persone, associazioni, realtà economiche ed imprenditoriali. E non bastano occasioni sporadiche, serve una continuità ed una maturità diffusa perché dentro una socialità viva, fatta di relazioni, di scambi e di confronto, si migliora e si cresce insieme, come uomini e come donne in primis e poi anche come comunità.
Desidero essere il sindaco di tutti. Non mi spaventa la fatica che dovrò fare o le energie che dovrò spendere. So che probabilmente non riuscirò ad arrivare dappertutto, e sin d’ora di questo mi scuso, ma ci proverò. Io e la mia squadra faremo il massimo che sarà nelle nostre capacità e possibilità, di questo potete contarci.
Vorrei che questi cinque anni che trascorreremo insieme si basino sull’ascolto reciproco, sul dialogo e sulla condivisione partecipata. Non c’è bellezza se non condivisa, non c’è soddisfazione più grande se non nell’aver dedicato il proprio tempo e le proprie energie agli altri, in maniera disinteressata.
Alda Merini scriveva: “Il grado di libertà di un uomo si misura dall’intensità dei suoi sogni”. Ecco, vorrei ci sentissimo tutti liberi, liberi di pensare, liberi di agire, liberi di sognare. Un’azione amministrativa efficace ed attenta, infatti, dovrebbe misurarsi non solo sulle opere realizzate o sui servizi messi a regime per il bene di tutti, ma anche sul grado di intensità della partecipazione di ciascuno alle scelte, al numero di sogni che insieme riusciremo a realizzare. Qui è l’essenza. Questa è la scelta da perseguire. Saremo chiamati nei prossimi mesi a prendere delle decisioni, importanti. Mettere a terra i sogni, dargli una forma, provare a strutturare un percorso in grado di garantire una progettualità realizzativa concreta. E’ essenziale ed è la sfida che ci attende.
“I ricordi sono la nostra fortuna” perché “In loro c’è tutta la bellezza del mondo” – diceva Enzo Biagi. C’è da crederci. Non può essere diversamente. Recuperare la nostra storia, le nostre tradizioni e origini, il poterle trasmettere alle generazioni future, il dare finalmente un senso alle tante ricchezze di cui il nostro paese dispone, è un gesto concreto di rispetto verso chi ha contribuito alla definizione della nostra storia.
In questo quadro e con questi presupposti etico-morali nel prossimo Consiglio Comunale mi impegno elencare un programma di opere, che, considerato le compatibilità finanziarie, sottoporrò al Vostro esame.
Per ciò che riguarda invece l’aspetto strettamente politico amministrativo a nome de “ Il Centrodestra” di Uboldo , mi impegno sin da ora a collaborare con tutte le forze politiche presenti in Consiglio. La collaborazione, nello schietto rispetto dei ruoli di maggioranza/minoranza si distinguerà in un’opera di informazione capillare e generale attraverso incontri/commissioni e quanto necessario a creare e mantenere un clima positivo e costruttivo per il bene della nostra comunità.
Una comunità intera si aspetta questo da tutti noi.
Mi auguro e Vi auguro buon lavoro.
Viva Uboldo!
Viva l’Italia!