Ex Sar Ser, Tu@Saronno: “Prima di parlare di democrazia il sindaco rispetti la trasparenza”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Tu@Saronno in merito alle dichiarazioni del sindaco Alessandro Fagioli di essere pronto a valutare un ricorso al Tar contro il vincolo messo dalla Soprintendenza sull’ex Saronno-Seregno.
Leggiamo con grande sorpresa, o forse sarebbe meglio dire senza sorpresa perché ormai questa amministrazione ci ha abituato a tutto, le dichiarazioni alla stampa del sindaco Fagioli a proposito del recente decreto della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Per il sindaco, la dichiarazione di interesse storico culturale per la tratta urbana dismessa della ex ferrovia Saronno-Seregno “rappresenta un attacco alla democrazia … la Sovraintendenza sta dando l’impressione di sposare l’ipotesi progettuale della parte politica avversa a questa Amministrazione”
Il Sindaco dimentica che un’ipotesi progettuale differente (e non avversa) è stata formulata e ampiamente motivata da dodici associazioni cittadine, oltre che da Italia Nostra sezione di Varese, con la richiesta di valorizzare l’unica struttura ferroviaria dismessa di Saronno (massicciata, ponti, linea elettrica e sistemi di segnalamento) e la sua memoria storica e affettiva, nonché – cosa non meno importante – per meglio garantire la sicurezza di pedoni e ciclisti, e la continuità del percorso.
Ricordiamo inoltre che a supporto del progetto di recupero ci sono sempre stati, sin dall’inizio, il comune di Solaro e Ceriano Laghetto – quest’ultimo a guida leghista – e i Parchi del Lura e delle Groane, come certificato dal Protocollo d’Intesa del l’otto marzo 2015.
A proposito di democrazia, il sindaco non ha evidentemente ancora recepito quanto detto dai numerosi cittadini e abitanti del quartiere convenuti nel consiglio comunale aperto dello scorso 6 dicembre, che non solo non aveva coinvolto, ma neanche informato della decisione di demolire tutta la struttura ferroviaria dismessa. Dovrebbe anche rileggere, o meglio leggere, l’articolo 9 della nostra Costituzione “La Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” e apprezzare le funzioni di tutela svolte dalla Sopraintendenza, incluse quelle della possibilità di osservazioni e ricorsi che garantiscono un principio democratico di trasparenza, che evidentemente non riconosce.
(Foto archivio)