Nuovi profughi a Lazzate: questa volta arrivano dalla “nave degli orrori” di Salerno

LAZZATE – Sono arrivati ieri nuovi quattro profughi richiedenti asilo nell’appartamento di via Volta a Lazzate gestito da D&G Research, agenzia di Seveso incaricata dalla Prefettura di Monza e Brianza. Si tratterebbe, secondo quanto dichiarato nella comunicazione inviata al comune, di un uomo e una donna, con al seguito due figli minori, di 12 e 36 mesi. Nazionalità e generalità sconosciute. «L’associazione però, ci tiene a scrivere, con pelosa enfasi, che si tratterebbe di naufraghi di una non meglio specificata nave degli orrori, facendo riferimento all’episodio di cronaca del naufragio di Salerno, dove hanno perso la vita 25 donne» – aggiunge l’assessore al Territorio del comune di Lazzate Andrea Monti. «La nave Cantabria, dove sono stati raccolti i cadaveri dei naufraghi, è attraccata in porto a Salerno il giorno 5 novembre 2017. Se fosse vera la versione raccontata dalla D&G Research, significa che direttamente il giorno successivo allo sbarco a Salerno quattro di questi immigrati venivano inseriti nel centro profughi allestito nel cuore del Borgo. Senza avvisare il sindaco, l’amministrazione comunale e nessun’altra autorità locale. Se fosse vero, perché stento ancora a crederlo, sarebbe dal mio punto di vista gravissimo. Ed esporrebbe tutti a gravi rischi, in primo luogo le vittime. Senza contare che qui si tratterà probabilmente di omicidio, forse anche di strage. Il Pm Luca Masini aprirà probabilmente una indagine, e saranno già stati interrogati come testimoni? Dentro quella nave, insieme alle vittime, potrebbero essere sbarcati anche gli stessi carnefici. Se non fosse vero, cioè se si trattasse di altri immigrati che nulla c’entrano con la strage di Salerno, sarebbe ancora più grave. Si tratterebbe di un bieco tentativo di chiamare in causa la commozione generale scaturita dalle vittime, per giustificare le proprie attività. Non voglio nemmeno immaginarlo. Speriamo sia l’ipotesi uno, comunque grave». Intanto il comune, che ha più volte diffidato l’agenzia dal continuare nel progetto di accoglienza per «evidente incompatibilità con la destinazione d’uso dei due appartamenti», ritorna sul piede di guerra.
07112017