Rivolta delle periferie: dopo Prealpi e Cassina, tocca alla Colombara

SARONNO – Tante segnalazioni, dall’illuminazione alla manutezione fino alla viabilità, senza che arrivi mai una risposta concreta o un miglioramento fino ad arrivare alla protesta.
Dopo i residenti del rione Prealpi e quelli della Cassina Ferrara ora sono gli abitanti della Cascina Colombara, frazione al confine con Solaro, a lanciare un appello chiedendo a ilSaronno di “accendere i riflettori” su problemi più volte segnalati all’Amministrazione ma che non hanno trovato soluzione.
“Dopo numerose segnalazioni al Comune da parte mia e di altri cittadini – spiega la residente che ha inviato una dettagliata missiva alla redazione facendosi portavoce degli abitanti della frazione – vorrei con la presente porre alla vostra attenzione alcune situazioni da molto tempo presenti nella zona di Cascina Colombara, area di cui il Comune sembra spesso dimenticarsi”.
Il primo problema è quello dell’illuminazione pubblica: “Innanzitutto alcune zone della Cascina sono completamente al buio. I lampioni lungo via San Carlo, la strada che porta alla stazione Sud, sono spesso guasti e coperti dagli alberi, mentre quelli del parcheggio in via Torres (installati diversi anni fa) non sono mai stati allacciati, nemmeno dopo numerose segnalazioni da parte dei cittadini. I residenti della nuova palazzina di via Torres stanno inoltre chiedendo da sei mesi l’allacciamento dei lampioni nella nuova piazza, ma risultano ancora oggi spenti”.
Una situazione che contribuisce ad una scarsa sensazione di sicurezza: “Visto in generale lo stato di poca sicurezza della stazione e della zona agricola subito a sud della Cascina, (vengono segnalati spesso ai carabinieri episodi di spaccio e furti all’interno delle auto parcheggiate) potete immaginare quanto sia piacevole ad esempio rincasare la sera dopo il tramonto o uscire dopo cena per portare a spasso il cane”.
Altro tema caldo ma fermo da anni è la viabilità della zona: “La piccola rotonda di ingresso alla Cascina, tra via Don Sturzo e via Boccaccio ad esempio, è ormai da anni delimitata da dissuasori temporanei in plastica, usati in modo permanente e non contemplato dal codice della strada. Per i residenti ormai è quasi prassi, la mattina presto, rimuovere i dissuasori dalla carreggiata, dato che spesso capita che di notte qualcuno ci vada a sbattere. L’acciottolato in porfido in cui è rivestita la rotonda non è in condizioni migliori, si trovano spesso buche e blocchetti fuori posto, pericolosi sia per le automobili che per i ciclisti”.
Completano il quadro problemi sulla manutenzione stradale: “Infine vi segnalo un problema minore, ma su cui credo sarebbe opportuno un controllo. Da qualche tempo lungo via San Carlo si è creata una crepa, un dislivello di qualche centimetro in cui le macchine vanno a sobbalzare. Abbiamo notato che coincide con il tracciato della galleria della linea per Albairate, e con il tempo sta peggiorando. Oltre al disagio creato ad auto e biciclette, speriamo che non ci sia nulla di cui preoccuparsi”.
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20112016