Lega Nord: “Visita di Renzi è passata in sordina. Si vede che non riscuote successo”
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Inizia così la nota inviata dalla Lega Nord saronnese in merito alla visita di Renzi di giovedì nelle due principali aziende cittadine l’Illva e la Tci.
“Il premier Renzi è promotore di una riforma costituzionale che segnerà un salto nel passato, quando la Repubblica non esisteva. Se dovesse vincere il “sì” ci saranno pesanti e negative ripercussioni sulle autonomie locali, dalle Regioni fino ai Comuni.
Considerata la presenza di molti politici saronnesi che rivestono ruoli istituzionali sia a Roma che a Bruxelles appartenenti a diversi schieramenti, e poiché anche all’interno del PD c’è chi la pensa in modo diverso e al referendum voterà NO, viene da domandarsi se il premier non stia provando a recuperare voti da tutte le parti, accattivandosi nicchie di elettorato appartenenti a schieramenti politici storicamente distanti tra loro.
A tal proposito sarebbe interessante capire come la pensano i politici saronnesi in merito al referendum. Se manterranno la linea dei partiti di riferimento oppure se decideranno per una scelta controcorrente.
Solo il tempo svelerà come si evolveranno gli scenari politici e che ripercussioni ci saranno sul territorio saronnese, nel mentre continuiamo a fare la nostra battaglia per riportare equità e giustizia che anno dopo anno vengono rubate ai nostri territori da parte di un Governo suddito dell’Europa e che getta fumo negli occhi con marchette elettorali pur di far vincere un referendum che politicamente segnerà il ritorno ad un modello istituzionale anacronistico e appartenente al passato.
Pertanto, la Lega Nord aspetta giovedì 10 novembre alle 20:30 in Villa Gianetti per raccontare le ragioni del No al referendum del 4 dicembre e per illustrare gli impatti negativi sulle autonomie locali che si avrebbero nel caso di esito positivo. E’ giusto informare i cittadini affinché ognuno possa andare a votare e sceglie l’opzione che più reputa vantaggiosa per se e per il proprio paese, se far retrocedere le istituzioni all’anteguerra o se tutelare le autonomie locali.”
04112016