Saronno, abusivi a Palazzo Visconti: forzato l’accesso
SARONNO – Le temperature che scendono sotto lo zero e un’edificio vuoto nel cuore della città ma in una zona abbastanza defilata da consentire accessi e uscite senza dare troppo nell’occhio. Sono questi gli elementi che probabilmente hanno incentivato l’ennesima occupazione di Palazzo Visconti.
A confermare l’ingresso le parole dei residenti ma anche il varco aperto nell’ingresso laterale al cortile da via Tommaseo. Dall’estate scorsa Palazzo Visconti è chiuso per lo stop al cantiere imposto dalla Soprintendenza. Il cantiere per la realizzazione di uno spazio nel cortile dove proporre eventi è stato fermato con la richiesta di alcuni approfondimenti e da allora l’edificio è tornato ad essere sigillato.
Nelle ultime settimane però i residenti hanno notato il solito viavai nel sentiero che dal parcheggio di via Tommaseo porta all’ingresso laterale dell’ex Pretura. Effettivamente i pannelli di legno che chiudevano la porta sono aperti e davanti alla struttura si vede una piccola discarica di rifiuti verosimilmente legati all’occupazione.
Non è certo la prima occupazione in passato sono stati necessari molti interventi per sigillare lo stabile che è stato invaso più volte da senzatetto a caccia di un riparo. Ci sono anche stati piccoli incendi e qualche danneggiamento. L’ultima occupazione si è registrata a fine agosto ed è stata bloccata da un intervento della polizia locale.
Palazzo Visconti, l’edificio civile più antico di Saronno, rappresenta un patrimonio storico e architettonico di grande rilievo per la città. Costruito tra il XVII e il XVIII secolo, è un esempio di residenza nobiliare lombarda, caratterizzato da decorazioni interne raffinate e una struttura che conserva ancora oggi i segni del suo passato prestigioso. Nato come dimora della famiglia Visconti, una delle più importanti casate della storia milanese, l’edificio è stato testimone di secoli di trasformazioni politiche e sociali. Nel corso del tempo, la proprietà è passata attraverso diverse mani, subendo modifiche e adattamenti. E’ stato sede di un collegio e anche della Pretura e casa delle associazioni. Il 28 settembre 2007, un incendio devastò il tetto. Le fiamme, originate dall’uso di un camino interno da parte di un volontario delle associazioni ospitate nella struttura, distrussero gran parte del tetto e causarono danni significativi alle opere d’arte presenti. Il tetto fu ricostruito e le opere d’arte restaurate, ma l’edificio rimane chiuso, privo di una destinazione d’uso definita che per gli ingenti costi di un recupero. Nel corso degli anni, Palazzo Visconti è stato oggetto di proposte di recupero, tra cui la trasformazione in sede municipale o in polo museale regionale, ma nessuna di queste si è concretizzata.
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