Sfiducia, Rufini: “Non abbiamo mai alzato il braccio a comando. Basta dire che l’Amministrazione non è collaborante”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere Francesca Rufini di Tu@Saronno come dichiarazione di voto alla mozione di sfiducia al sindaco Airoldi.
Sono molto dispiaciuta di essere qui stasera, con questo Ordine del Giorno, soprattutto perché la mozione di sfiducia non è arrivata per questioni che riguardano la realizzazione del programma elettorali; la mozione di sfiducia non riguarda un Sindaco che ha tradito i suoi elettori non realizzando quanto promesso. Siamo qui stasera a discutere una mozione di sfiducia a un Sindaco che ha fatto e sta facendo esattamente quello che gli hanno chiesto di fare gli elettori saronnesi.
Mi dispiace essere qui stasera perché non c’è stato un dialogo che ci avrebbe permesso – e oso dire sicuramente permesso – di conciliare posizioni forse e sottolineo forse diverse, perché i personalismi hanno preso il posto della collaborazione, della mediazione e, in fondo in fondo, del bene comune.
Sono inoltre stufa di sentir dire che questa amministrazione non è collaborante o inclusiva; di sentir dire che i consiglieri che sono usciti dalla maggioranza lo hanno fatto perché non ascoltati o perché costretti ad “alzare il braccino a comando” sottintendendo che chi è rimasto, invece, il braccio a comando lo alza; e mi sono stufata perché così non è; perché io, per esempio, non ho mai alzato il braccio a comando e ho sempre (per quanto ho potuto io, per il tempo, tanto, che mi sono potuta concedere di dedicare al mio ruolo di consigliera, rubandolo al lavoro o alla famiglia, e per quanto possibile per una Consigliera Comunale), partecipato al processo di realizzazione del programma, capito e compreso ciò che andavo a votare, votandolo con coscienza; certamente anche mediando, qualche volta, perché questa è la politica. Cosa che altri, forse, non hanno saputo o voluto fare preferendo andarsi a sedere dall’altra parte, ed etichettando il Sindaco come poco trasparente.
E se guardo al lavoro del Sindaco, nei 4 anni passati, vedo tante cose fatte, tanti punti del programma realizzati; ho visto, in questi 4 anni, un sindaco che ha ricoperto il suo ruolo con grande senso del dovere, con dedizione encomiabile e, soprattutto, con onestà e con lo sguardo rivolto sempre e solo al bene della città e a suoi cittadini senza altri fini o mire nascoste. E’ questo quello che vedo e che, per me, conta.
Ed è ovvio che non abbia visto un sindaco perfetto, è ovvio che ci siano state cose che si sarebbero potute fare meglio e cose che avrei voluto venissero fatte diversamente, ma sono certa e convinta che il bilancio sia nettamente positivo. So pure, del resto, che ci sono state anche tantissime difficoltà: dal covid, agli eventi atmosferici inaspettati, alla situazione disastrosa in cui abbiamo trovato la nostra città nel 2020 (e parlo, solo per esempio, della situazione degli uffici, degli immobili comunali, del teatro, degli impianti sportivi, quasi tutti ai limiti dell’abbandono e della legalità), e ci sono state anche difficoltà relazionali tra le persone che hanno indebolito senza dubbio questa maggioranza in termini di numeri rendendone più difficile il lavoro, ma nonostante tutto questo il lavoro è proceduto con impegno ed oggi possiamo iniziare a vederne i primi risultati; elenco le prime cose che mi vengono in mente: i numerosi cantieri in città, la nuova piazza al Matteotti, il cantiere alla scuola Rodari, il bellissimo Nido Candia, il rinnovato parco del Seminario finalmente aperto alla città, la piazza Libertà pronta per ospitare eventi e manifestazioni in totale sicurezza; per non parlare degli impianti sportivi finalmente a norma, e di un teatro che – anche letteralmente – non fa più acqua da tutte le parti.
E poi l’attenzione ai diritti civili, che per me, in un mondo come quello che viviamo e, peggio, come quello che ci aspetta nei prossimi anni, sono una priorità: e parlo, solo per esempio, dell’attenzione per le categorie più deboli, dell’adesione alla Rete Ready e della promozione dei diritti della comunità LGBTQ+, dell’attenzione al tema dell’inclusione, e, non da ultimo, del rilancio dell’Assessorato alle Pari Opportunità, per la prima volta munito di un suo portafoglio e concretamente operativo; temi tutti sconosciuti a Saronno prima di questa Amministrazione
Manca solo un anno e mezzo alla fine naturale del mandato amministrativo e sfiduciare il Sindaco ora significa bloccare la costruzione di una nuova Saronno, quella che i Saronnesi hanno voluto, con tanti progetti che resteranno fermi per chissà quanto, compreso quello – per me importantissimo – dell’area ex Isotta Fraschini.
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