Saronno, anche un saronnese tra gli indagati per l’hackeraggio della banca dati del Ministero degli interni
SARONNO – C’è anche un saronnese tra le persone indagate a vario titolo nella vicenda delle intrusioni nella banca Sdi il sistema informatico interforze degli organi di polizia. Un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano guidata dal procuratore Francesco De Tommasi che ha scoperto come siano stati rubati 800 mila fascicoli.
La notizia si è diffusa nelle ultime ore ora che la vicenda, che ha travolto la società milanese Equalize, continua ad essere al centro del dibattito politico nazionale.
Secondo quanto ricostruito sarebbe stato creato un vero e proprio sistema: le persone coinvolte accedevano illegalmente alle banche dati dello Stato (sia in maniera diretta sia grazie a funzionari conniventi) per ottenere informazioni su personaggi del mondo delle imprese e della finanza, ma anche della politica, allo scopo di venderle. Per spionaggio industriale e personale. Sono oltre una cinquanta le persone coinvolte tra cui un 61enne saronnese con quattro persone, al momento, risultano agli arresti domiciliari.
Secondo quanto emerso tutti gli indagati sfruttavano gli accessi alla banca dati Sdi. Alla quale, in realtà, possono accedere solo ufficiali di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza nonché agenti autorizzati.
A fare clamore le personalità vittime di hackeraggio dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (avrebbero clonato o utilizzato abusivamente un suo indirizzo email) al presidente del Senato Ignazio La Russa, ma anche l’ex primo ministro Matteo Renzi ma anche protagonisti dello sport e del jetset come Paolo Scaroni, presidente del Milan, l’eurodeputata di Forza Italia Letizia Moratti, il cantante Alex Britti e la pronipote di Gianni Agnelli Csillaghy Fürstenberg.