Veronesi (Lega Saronno) seduto allo scranno di De Gasperi: le sue riflessioni
2
SARONNO – “Durante la mia visita presso il Parlamento federale austriaco ho potuto sedermi sullo scranno che occupò Alcide Degasperi, meglio noto come De Gasperi in Italia, quando fu eletto parlamentare dell’Impero austroungarico per la Val di Fiemme. Ricordo che fu una forte emozione. Non mi aspettavo di fare quell’esperienza, infatti nel 2011 quando visitai il Parlamento federale austriaco non conoscevo bene la storia di quell’uomo che cambiò le sorti dell’Italia nel dopoguerra e che mise le basi -seppur blande – per l’autonomia della Repubblica”. Così Angelo Veronesi, portavoce saronnese della Lega.
Prosegue Veronesi:
Degasperi nacque in un Trentino parte dell’Impero austroungarico. Non fu irredentista, ma pragmatico politico al servizio degli interessi del popolo trentino ed italiano ed uno dei fondatori dell’Europa politica. Non si può dire che Degasperi fosse un forte autonomista, ma vorrei contribuire ricordando alcuni passaggi del suo pensiero che lo possono classificare almeno come anti centralista e a favore di un’autonomia amministrativa della Repubblica. Nel 1919 quando stavano prevalendo le idee centraliste portate avanti dal fascismo, Degasperi scriveva in contro tendenza: “lo stesso interesse autonomistico rende tutte le province sorelle, perché il centralismo livellatore della burocrazia ed il capitalismo accentratore sono nemici di tutte”.
Stesse idee che si possono recuperare negli scritti dell’autonomista cattolico valdostano Emile Chanoux che nel 1943 sosteneva che il centralismo è stato la base per l’oppressione e la dittatura. Degasperi si dichiarò autonomista durante una seduta dell’Assemblea costituente del 29 gennaio 1948: “Io che sono pure autonomista convinto e che ho patrocinato la tendenza autonomista, permettete che vi dica che le autonomie si salveranno, matureranno, resisteranno, solo ad una condizione: che dimostrino di essere migliori della burocrazia statale, migliori del sistema accentrato statale, migliori soprattutto per quanto riguarda le spese”.
Credo che questo discorso sia oggi molto attuale in quanto il centralismo e la burocrazia italiana hanno dimostrato il proprio fallimento non riuscendo ad interpretare le aspirazioni ed i sogni dei territori che costituiscono la Repubblica nei suoi fondamenti più profondi.
Il centralismo non è stato in grado di sviluppare il sud Italia, ma ha creato le condizioni per una irresponsabilità nella gestione della politica dove anche in Lombardia i politici sono soliti fare scarica barile prendendosi meriti non propri e scaricando le colpe su altri enti amministrativi di diverso livello.
Degasperi era inoltre convinto che:” in questi corpi essenzialmente amministrativi, “anche se vi sarà il libero giuoco della maggioranza e della minoranza politica, non entri troppo la politica”(…) “Bisognerà che si arrivi al concreto, che si educhino gli uomini nell’ambiente regionale ad essere maturi e capaci per far difendere una politica nel Parlamento, ma che negli ambienti ragionali soprattutto si faccia della buona amministrazione”. Purtroppo le idee di Degasperi non hanno avuto seguito ed il partito comunista utilizzò alcune Regioni in cui aveva la maggioranza per conseguire fini politici che non hanno portato alcuna prosperità, ma hanno contribuito ad accrescere i problemi portando avanti concetti sbagliati di autonomia come mezzo per fare lotta politica contro la Democrazia Cristiana.
Degasperi portò avanti un’idea di autonomia amministrativa che voleva migliorare l’efficienza della Repubblica e la responsabilità degli amministratori. Oggi la riforma Calderoli dell’autonomia differenziata segue questo solco: maggiore responsabilità per i politici che vorranno amministrare regioni autonome, dove alcune competenze oggi condivise con lo Stato diventeranno competenze esclusive delle Regioni. Non si potrà più fare scarica barile, ma chi amministra dovrà metterci la faccia ed i cittadini che votano potranno scegliere con cognizione di causa ed in modo più responsabile. E’ evidente che tale riforma intenda migliorare l’efficienza e l’efficacia delle politiche di competenza esclusiva delle Regioni autonome. L’autonomia di Degasperi voleva essere un mezzo per unire i confini e per mantenere insieme in pace i popoli europei. L’accordo del 1946 Degasperi Gruber tra Italia e Austria per l’autonomia del Trentino Sud Tirol (Alto Adige in italiano) segue sicuramente questo solco.
Oggi la riforma Calderoli dell’Autonomia differenziata non può certo dirsi una riforma a livello europeo, ma può contribuire a dimostrare che l’autonomia serva per interpretare le esigenze dei territori, facendo capire che questa idea di autonomia non porta via risorse a nessuno, nè sfascerà l’Italia, ma amplificherà l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Questo significa da una parte che si assisterà ad una diminuzione delle spese pubbliche e quindi nel tempo si riuscirà a diminuire il debito pubblico e le tasse e d’altra parte porterà un maggiore finanziamento delle attività di interesse del territorio per aumentare i posti di lavoro e creare un maggiore benessere per tutti.
Angelo Veronesi
segretario Lega Lombarda Saronno
21082024