Saronno, sicurezza in stazione lettera di una viaggiatrice: “Borseggi troppo frequenti non si è mai tranquilli”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di una viaggiatrice che utilizza lo scalo di Saronno. Una nota in cui condivide la sua amarezza per un tentato furto di cui è stato vittima, un borseggio di cui ha assistito ma soprattutto delle richiesta di maggior sicurezza nella stazione in cui non si sente più sicura.
Ecco il testo integrale
Sono nata a Saronno e vi ho abitato fino a una decina d’anni fa. Da allora ci torno per motivi familiari almeno una volta al mese.
Accantonando quanto la trovi sempre più imbruttita e desolata … le riferisco due episodi recenti.
Poche settimane fa, all’arrivo, mentre percorrevo il sottopasso della stazione ferroviaria ho avuto una sensazione strana… d’istinto ho tirato verso di me la borsetta a tracolla, trovando il mio portafogli mezzo fuori. Un ragazzotto, mentre mi giravo, ha alzato le mani biascicando qualcosa ed è volato via come il vento.
Alcuni giorni dopo ero seduta in stazione, aspettando il treno per Milano quando sento le urla di un signore al sesto binario, davanti a me: alzo gli occhi e vedo che sta iniziando a rincorrere un tipo che subito lancia dietro di sè un portafogli.
Da allora sono ritornata un’altra volta ancora a Saronno e, guardando con maggiore attenzione ciò che mi circondava, non ho mancato di notare che la stazione, il sottopasso, le uscite sono presidiate e percorse da piccoli gruppi di 2/3 persone che chiaramente osservano ciò che succede, chi passa, mi sembra proprio nell’attesa della “persona giusta”.
Avevo avuto notizia di problemi di sicurezza a Saronno. Quello cui sono stata partecipe mi sembra dimostri una frequenza inaccettabile.
Quell’enorme stupidaggine del politically correct mi impedirebbe di dire ciò che invece affermo – in quanto dato meramente ricognitivo della realtà – si tratta di persone di provenienza estera, probabilmente nord africani.
In ogni caso, da qualsiasi parte dell’Italia o del mondo arrivino, qualche poliziotto in borghese non guasterebbe. Un presidio delle forze dell’ordine non guasterebbe. Quello che guasta – e molto – è che io (e altre cittadine/i come me) non possano percorrere con tranquillità la stazione e le aree circostanti.
Sono una donna da tempo negli “anta”, non sono un’eroina, ma neanche una mammola. Sono abituata da sempre a muovermi da sola e cavarmi d’impaccio in Italia e all’estero. Per la prima volta nella mia vita ora in tasca una bomboletta per autodifesa. E questo è quanto.
La ringrazio per l’attenzione.
Lettera firmata
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