Ex Isotta, De Marco analizza il progetto: “Presentazione che mortifica ruolo dell’Amministrazione, tecnici e consiglio comunale”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale di Forza Italia Agostino De Marco in merito alla presentazione del Piano integrato di intervento presentato per la riqualificazione dell’ex Isotta Fraschini.
Finalmente è stata presentata una proposta, in variante al Pgt, sull’ area dismessa dell’ex Isotta Fraschini dalla proprietà, la società Saronno Città dei Beni Comuni srl , rappresentata dal Giuseppe Gorla.
Come cittadino saronnese, oltre che consigliere comunale di Forza Italia ho sentito il dovere oltre che la curiosità di andare ad assistere alla presentazione nella sala dell’Aldo Moro.
Di questa area se ne parla ormai da più di quattro anni, con annunci mirabolanti , ma di fatto in Comune non è stata mai presentato una proposta operativa.
Nel mese di marzo 2022 una prima proposta, anche se a livello embrionale, venne presentata dalla proprietà al Consiglio Comunale, su richiesta della amministrazione comunale.
Già a quell’epoca furono sollevate alcune problematiche sul Piano.
Il famoso parco da 100.000 mq diventava un giardino condominiale fra gli edifici a nord dell’area e gli edifici a sud che schermavano la via Varese .
Il collegamento fra il Matteotti e il centro della Città diventava un camminamento fra gli edifici .
Gli unici parcheggi erano posizionati sulla via Varese e sulla eventuale strada di collegamento fra via Balaguer e via Milano.
Nel frattempo l’amministrazione comunale ha adottato il Piano urbano del traffico, e in base a tutte una seria di analisi sulla viabilità ha definitivamente previsto il collegamento fra via Balaguer e via Milano.
Arriviamo alla proposta presentata la sera del 21 giugno.
Di fatto si differenzia dalla proposta originaria , vista nel consiglio comunale del 17 marzo 2022, solo per un piccolo ampliamento della parte a verde del bosco di fronte al cimitero e in più non tiene conto della nuova strada prevista dal Piano urbano del traffico sul lato nord del lotto .
Viene riconfermato un polo universitario, non si conosce quale ma la proprietà sa già che ci saranno 3000 studenti al giorno.
Chiaramente il polo universitario viene realizzato sulla quota parte di cessione al Comune (ricordo che la cessione prevista è pari al 50% dell’area: circa 60.000 mq.In aggiunta a questi il Pgt prevede una ulteriore cessione del 10% pari a circa 12.000 metri quadrati per edilizia sociale che il Comune potrà assegnare tramite bando pubblico ).
Viene annunciata la creazione di un hub internazionale del ciclismo e in aderenza una torre direzionale, sempre sul lato nord del lotto con un piccolo spazio a parcheggio. I parcheggi sono il lato dolente dell’intero progetto.
Lo si può constatare già adesso sulla via Balaguer, sempre piena di macchine anche se non ci sono ancora gli edifici previsti (uno da 20.000 metri cubi, uno da 12.000 metri cubi e la Torre Parco in costruzione ).
Inoltre, il progetto presentato prevede l’ingresso al “parco” eliminando anche il parcheggio esistente dove giornalmente stazionano dalle 250 alle 300 auto di pendolari che usufruiscono della stazione Nord .
Certo, sarebbe bello ipotizzare che chi usufruisce di questa nuova parte di città ci arrivasse a piedi o in bicicletta, ma la realtà sappiamo che non è così.
Per ultimo sono costretto a correggere alcune affermazioni fatte da Gorla durante la serata all’Aldo Moro e scritte anche nel suo foglietto illustrativo del Piano consegnato ai partecipanti.
Non è vero che lui rinuncia alla cubatura prevista dal Pgt sul lotto in quanto per arrivare ad un incremento di superficie edificabile pari allo 0,10 della superficie del Piano avrebbe dovuto comprarla dagli Ambito di Trasformazione Perequate (ATP) di altri proprietari e chiaramente pagarla .
Chi scrive comprende perfettamente le difficoltà di fare una proposta di Piano con tutte le limitazioni e i paletti messi dal Pgt vigente, regole che finora chi ha operato con questo Pgt ha dovuto rispettare.
Un piano attuativo, ancora di più se in variante al Pgt, comporta una interlocuzione con l’Amministrazione Comunale che deve mediare fra l’interesse pubblico e l’interesse legittimo dell’operatore.
Per arrivare ad una soluzione concordata e condivisa fra le parti c’è una fase di elaborazione progettuale, con elaborati tecnici che si aggiornano di volta in volta, rielaborandoli in funzione degli accordi raggiunti con l’amministrazione.
Quanto sopra è il percorso normale che ogni operatore del settore ha fatto.
In questo caso l’operatore economico propone una sua soluzione, dando per scontato che è la migliore possibile, presentandola ad una ottantina di persone e crede che la città sia concorde con lui, mortificando il ruolo della amministrazione nel suo complesso.
Quasi a fare una pressione psicologica sugli uffici tecnici che devono valutare la sua proposta, oltre che sul consiglio comunale che dovrà approvarla.
Vuoi ricevere le principali notizie in tempo reale?
Su Whatsapp invia il messaggio “notizie on” al numero + 39 3202734048
Su Telegram cerca il canale @ilsaronnobn o clicca su https://t.me/ilsaronnobn
C’è anche il canale whatsapp, clicca qui per iscriverti