Saronno, tutti vogliono la Polfer in stazione ma… non si trova l’accordo su come sollecitarla
SARONNO – Tutti, consiglieri di maggioranza, minoranza ed Amministrazione, sono d’accordo che la sicurezza a Saronno sia un problema complesso da gestire e risolvere che necessita di attenzione e impegno. Tutti sono d’accordo che sia necessario un presidio fisso in stazione della Polfer per arginare tentativi di borseggio, presenze problematiche e dare più sicurezza ai viaggiatori. Tutti sono d’accordo che il presidio dovrebbe arrivare il prima possibile ma… il consiglio comunale di Saronno non trova l’unanimità sulla mozione dedicata a questo tema.
QUI LA DIRETTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
Si possono riassumere così le ultime 3 ore e mezza di dibattito in consiglio comunale in cui ieri sera, martedì 25 giugno, era all’ordine del giorno la mozione della maggioranza “per chiedere al Governo, al Ministro degli Interni, al Capo della Polizia e all’Assessore regionale alla Sicurezza l’istituzione di un presidio fisso della polizia ferroviaria a Saronno, a servizio delle due stazioni ferroviarie”.
La maggioranza, insistenza sulla centralità di un tema a lungo tacciato di essere solo un evergreen per giornali senza notizie e politici a caccia di visibilità, ha presentato la mozione per “dare più forza all’azione del sindaco Augusto Airoldi nel sollecitare un rapido arrivo della Polfer” sperando, almeno a parole, di avere un sostegno unanime dell’assemblea cittadina. Davanti agli emendamenti presentati dall’opposizione però ha alzato un muro rifiutando di modificare il testo citando i risultati dell’ultimo comitato per la sicurezza dello scorso 13 giugno (emendamento centrodestra) o inserendo la richiesta di maggiori interventi di controllo della città da parte della polizia locale in attesa dell’arrivo della Polfer (emendamento Obiettivo Saronno).
Un muro puntellato con una totale chiusura ad apportare qualsiasi modifica (“Si snatura il perimetro della mozione” ha detto l’indipendente Marta Gilli che prima aveva presentato la mozione) con dati sull’attività della Polizia locale forniti della consigliera Francesca Rufini Tu@Saronno (dalle 180 ore di controlli in stazione ai 4 daspo urbani delle ultime settimane) a testimonianza dell’impegno dell’Amministrazione, con velate accuse ai cittadini che non denunciano (“se dalle statistiche non si vede la criticità della situazione è difficile ottenere interventi e soluzioni” ha sbottato il primo cittadino). Più esplicite le accuse alle forze politiche che non sollecitano i piani superiori “ma trattano la sicurezza con un approccio per conquistare voti” (Simone Galli Pd) persino al servizio di Striscia la notizia “che ha realizzato un servizio senza dati e senza riportare i risultati ottenuti dall’Amministrazione” (Roberta Castiglione Saronno Sicura).
Dure anche le parole del primo cittadino contro a chi c’era prima “per l’azione non incisiva” e al Ministero “non tempestivo nel fornire la Polfer a fronte di uno spazio messo a disposizione dal Comune e allestito da Ferrovienord”. Airoldi ha anche risposto alle critiche sull’assenza di informazione e comunicazione sul tema: “Le forze dell’ordine mi hanno chiesto di non fornire delle informazioni sul tema sicurezza per rispettare la riservatezza che serve loro per operare. E’ per questo che non posso convocare la commissione sicurezza”.
Rabbia dall’opposizione che si è vista bocciare gli emendamenti per irricevibilità un punto di quella di Obiettivo Saronno e interamente quella del centrodestra. Niente di fatto neanche per la richiesta di Ob Sar di inserire un impegno per aumentare i controlli della polizia locale in attesa dell’arrivo dalla Polfer. Malgrado un lungo confronto la votazione dell’emendamento è stata negativa malgrado l’accoglimento di una modifica chiesta dal consigliere Pd Mauro Lattuada che aveva chiesto e ottenuto uguale attenzione per entrambe le stazione quella centrale e quella sud. C’è chi come Obiettivo Saronno ha lasciato subito la sala, chi si è alzato appena finite le dichiarazioni di voto come (Lega, FdI) mentre l’indipendente Giuseppe Calderazzo ha votato contro.
Insomma la mozione “definita da Raffaele Fagioli (Lega) una foglia di fico politica volta a giustificare la situazione di difficoltà del sindaco più che a trovare una soluzione” è rimasta solo un’azione politica della maggioranza invece che un impegno dell’assemblea cittadina.
Resta agli atti, oltre all’ammissione di come la sicurezza sia un problema che merita impegno e attenzione in città (basti ricordare che ben due consiglieri hanno citato episodi di microcriminalità di cui sono state vittime le rispettive famiglie) l’incapacità del consiglio comunale di trovare una quadra compito che forse spettava più alla maggioranza che all’opposizione. Se è vero, come ha ricordato, il presidente Gilli e l’indipendente Marta Gilli che la Lega aveva già annunciato un voto negativo è anche vero che dalla coalizione che sostiene il sindaco Airoldi non sono arrivate aperture o compromessi con la sensazione che, anche il clima di acredine durante il dibattito sia stato se non voluto quanto meno non smussato o evitato.
Insomma il tema è serio, Saronno chiede risposte ma il consiglio comunale passa due e mezza a parlarne senza ascoltarsi e senza essere disposti a compromessi.
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