Tra i binari, Mazzucotelli: “Torna il servizio completo serale Cadorna-Saronno e potenziamento della S13”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Andrea Mazzucotelli, portavoce del Comitato Viaggiatori Tpl Nodo di Saronno.
Il cambio orario del prossimo 9 giugno 2024 porterà altri ripristini di servizi tagliati durante la pandemia, in particolare il completo servizio serale sulla linea S3, a eccezione dell’autobus 10003 che partiva da Milano Cadorna alle 1.13 con arrivo a Saronno alle 2.06. In particolare, saranno ripristinate le partenze giornaliere da Milano Cadorna per Saronno delle 0.02 e delle 0.32, che purtroppo non sono state predisposte in tempo per il Concerto di Radio Italia nemmeno di quest’anno così come lo scorso.
Di questo ripristino bisogna essere davvero molto contenti. Forse non era così vero che “la mobilità è cambiata e indietro non si torna”. Inoltre, dal lunedì al venerdì, 48 corse giornaliere della linea S13 nella fascia oraria tra le 7.30 e le 19.30, ogni mezz’ora, raggiungeranno e ripartiranno da Garbagnate Milanese. Questo è un potenziamento importante visto l’ordinario sovraffollamento delle linee S1 ed S3 da Garbagnate in giù, servendo gli importanti centri di Bollate e Novate Milanese.
Unica nota: la linea S13 viaggerà subito in coda (5’ dopo) alla linea S3: pertanto, a tutti gli utenti da Garbagnate Milanese in giù è raccomandata la pazienza, la cortesia, la sensibilità, di non salire su un treno S3 per Cadorna a rischio di sovraffollamento poiché è programmato un S13 per Pavia subito dopo. Garbagnate, Bollate e Novate fanno parte dell’area di validità del Sistema Tariffario Integrato di Bacino (STIBM) Milano e Monza e sarà sempre possibile utilizzare anche la metropolitana per raggiungere comunque la propria destinazione finale, senza costi aggiunti. Il vantaggio per i cittadini del Saronnese? La possibilità di utilizzare i treni S1 ed S3, che fermano anche a Saronno Sud e Caronno Pertusella, con minori problemi di sovraffollamento, rispetto ad oggi, nella parte bassa della linea. Anche di questo siamo contenti.
Invitiamo comunque tutti i lettori a segnalarci eventuali ulteriori variazioni in cui dovessero incappare, che non siano state presentate in modo esplicito. La produzione complessiva prevista per il 2024 dovrebbe essere piuttosto in linea con le previsioni del contratto di servizio (43 824 182 chilometri) nonostante le molte interruzioni per lavori, con necessità di numerose sostituzioni con autobus. Da monitorare nei prossimi anni.
Passiamo alle note dolenti: i nuovi treni Caravaggio (acquistati con fondi di Regione Lombardia) sono in servizio nel Nodo di Saronno dal 5 settembre 2022 e continuano ad arrivare e la loro presenza, ad esempio sulle corse per Laveno, dovrebbe essere ormai un fatto consolidato. Tuttavia, abbiamo evidenza di svariate occasioni in cui almeno due Caravaggio sono mancati dalle loro corse abituali, spesso sostituiti da treni tipo Taf di proprietà dell’Impresa Ferroviaria, in condizioni oscillanti dall’”appena passabile per stavolta” a “vergognosamente indecoroso” (carrozze chiuse, porte guaste, odore, bagni guasti, mancanza di informazioni, mappe mancanti), con la perdita di 1 carrozza, perché i Caravaggio ne hanno 5 e i Taf solo 4.
I Comitati dei Viaggiatori lombardi sono sempre stati favorevoli al programma di acquisto dei treni, alimentato e regolamentato da Regione Lombardia. Al tempo stesso, si ritiene uno spreco pericoloso anche la sola idea che treni nuovi appena comprati possano terminare prematuramente la propria carriera. Sono treni comprati per durare, non “usa e getta”.
Come già dicevamo il mese scorso, condizioni di non-eccellenza sono riscontrate facilmente sui convogli per l’aeroporto di Malpensa (poco oltre i 10 anni di servizio), che rappresentando il primo impatto con il trasporto pubblico lombardo per uomini d’affari o turisti stranieri paganti dovrebbero essere il meglio del meglio. Dalla mancanza di mappe al malfunzionamento dell’illuminazione interna, da suoni strani, o allarmi, alle schermate blu o nere di Windows che non si avvia, dalle pedane che non funzionano fino a veri e propri malfunzionamenti di tecnica ferroviaria, che in diversi casi portano alla soppressione o al dimezzamento del treno.
Lo sanno bene gli utenti da Saronno a Milano Centrale – peraltro collegamento a rischio di “rimodulazione” – tra le 8 e le 9 di mattina, che tra poco forse viaggeranno sopra il treno invece che al suo interno.
Per quanto detto si propone, perché si ritiene necessaria, la realizzazione di un registro pubblico, almeno in forma aggregata per tipologia, sulle condizioni di disponibilità al servizio dei rotabili che sono oggetto di contratto pubblico (in particolare, ci riferiamo alla Deliberazione di Giunta Regionale XI / 7543 del 15 dicembre 2022 s.m.i.), tra cui sono ricompresi quelli acquistati con denaro di Regione Lombardia, ossia attraverso le tasse dei cittadini.
Proseguono anche i problemi di natura squisitamente informatica dell’Impresa Ferroviaria: l’account sull’app che periodicamente perde l’autenticazione, occasionali rallentamenti nel monitoraggio dei treni, la perdita di un giorno per l’attivazione dell’abbonamento acquistato online, alcuni malfunzionamenti della fatturazione elettronica sul sito, il non riconoscimento da parte dei tornelli dei QR code emessi dalla propria app, e, ultima ma non ultima, la zona di appartenenza del comune di Ceriano Laghetto nello Stibm: ufficialmente fa parte della zona Mi6, tuttavia la ditta, in modo del tutto spontaneo, quanto immotivato, classifica la fermata di Ceriano Laghetto-Solaro nella Mi5 e quella di Ceriano Laghetto-Groane nella Mi6; ma il Regolamento Tariffario Regionale sancisce il divieto di suddividere uno stesso comune tra due zone diverse, eccezion fatta per gli aeroporti.
Infine, la ditta non ha ancora pubblicato la Relazione di Qualità e il Bilancio di Sostenibilità con i dati riferiti al 2023: questi documenti sono molto importanti per avere un consuntivo, aggregato, tra le altre molte informazioni, della produzione chilometrica, del numero di ferrovieri e del conto economico.
Ci sarebbe anche il discorso delle scale mobili alla stazione di Saronno (competenza Ferrovienord), che non hanno nemmeno più una data di ripristino previsto, ma questa volta rinunciamo per pietà.