“Sarò un saronnese a Bruxelles”, Librandi parla di crescita dell’occupazione
La crescita dell’occupazione è uno dei progetti con cui l’Italia può tornare protagonista in Europa. A spiegare come fare Gianfranco Librandi imprenditore saronnese candidato per la prossima tornata elettorale europea con la lista Stai uniti d’Europa.
QUI L’INTERVISTA A GIANFRANCO LIBRANDI
La creazione di nuovi e migliori posti di lavoro era uno dei principali obiettivi della strategia Europa 2020. Dall’inizio del decennio, la Commissione ha proposto nuovi e più ambiziosi obiettivi in materia di politica dell’occupazione. Il diritto dell’Ue, è pertinente in alcuni settori, sebbene le politiche in materia di occupa- zione competano principalmente ai governi nazionali. Gli Stati membri e l’Unione hanno il compito di adoperarsi per sviluppare una strategia coordinata per l’occupazione, in particolare per quanto riguarda la promozione di una forza lavoro competente, qualificata, adattabile, e di mercati del lavoro in grado di rispondere ai cambiamenti economici.
Occorre un ciclo annuale di coordinamento e di monitoraggio delle politiche nazionali per l’occupazione basato sull’impegno degli Stati membri a stabilire una serie comune di obiettivi e traguardi. Nell’ambi- to della strategia europea per l’occupazione è stato fissato un elevato livello di occupazione paragonabile agli obiettivi macroeconomici per la crescita e la stabilità.
II Parlamento europeo deve essere consultato sugli orientamenti in materia di occupazione. Non esiste una politica unica europea in materia di occupazione. Ad esempio ci sono Paesi, come l’Italia, dove i giovani non trovano lavoro mentre in altri vi è un tasso di disoccupazione giovanile molto basso. Inoltre tanti giovani laureati emigrano perché in Italia vengono proposti loro contatti precari e con bassi salari mentre all’estero vengono accolti e valorizzati. Chiaro è l’esempio di medici, infermieri e personale sanitario, che in Italia sono sottopagati, lavorano molte ore e, negli ultimi tempi, rischiano aggressioni. L’Europa dovrebbe imporre un coordinamento fra mondo dell’Università e mondo del lavoro, che in Italia è carente. Poi vi è la riconversione degli over 50 rimasti senza posto di lavoro, essi hanno dalla loro parte l’esperienza, l’etica del lavoro e una volta assunti garantiscono una continuità e una maggiore serietà.
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