Salvini dice no al modello Saronno della città tutta a 30 all’ora. In arrivo una direttiva

SARONNO – BOLOGNA – In questi giorni si parla molto di Bologna Città 30 ovvero del piano che impone un limite di velocità di 30 km/h ferreo nell’intera città.
Come ricorderanno molti saronnesi apripista da questo punto di vista era stata la città di Saronno nel lontano 2011. L’allora Amministrazione del sindaco Luciano Porro che aveva emesso una serie di ordinanze che imponevano il limite ridotto in tutta la città ad eccezione delle tangenziali esterne e della zona industriale. Il provvedimento nato come lotta all’inquinamento atmosferico era diventato permanente per la sicurezza stradale. Una scelta politica che il primo cittadino Luciano Porro con gli assessori Giuseppe Campilongo e Roberto Barin aveva difeso strenuamente e con gran convinzione.
Prese di posizione, proteste, persino adesivi sulle auto erano stati a lungo all’ordine del giorno almeno fino a quando durante la sua Amministrazione il sindaco Alessandro Fagioli aveva messo mano ai limiti in città scegliendo le vie quartiere per quartiere dove usare il limite ridotto. Del resto il tema era stato al centro della campagna elettorale. E il tema si è riproposto negli ultimi mesi parlando di Pgtu o con la creazione del limite a 10 all’ora in via Legnani.
Nelle ultime ore però il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato una direttiva che di fatto impedirà un futuro utilizzo del modello Saronno. Si tratta di una “direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani”. La nota diffusa dal Mit fa riferimento all’utilizzo degli autovelox e soprattutto alla regolamentazione dei limiti inferiori ai 50 chilometri orari, le cosiddette “Zone 30”.
“L’obiettivo del ministero – si legge nel comunicato – è trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l’effetto contrario. In questo senso, il Mit ha già portato in Conferenza unificata anche una proposta per limitare l’utilizzo degli autovelox nei centri urbani e controllare limiti sotto 50 all’ora”.
E continua: “Gli enti proprietari della strada hanno l’obbligo di adeguare tempestivamente i limiti di velocità al venir meno delle cause che hanno indotto a disporre limiti particolari. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti può modificare i provvedimenti presi dagli enti proprietari della strada, quando siano contrari alle proprie direttive”.
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