Intervista 23/24 Saronno, Airoldi: “Non siamo mai dovuti scendere ad alcun compromesso in maggioranza” (terza parte)
Terza puntata dell'intervista di fine anno al sindaco di Saronno si parla di tenuta della maggioranza, collaborazione con i comuni limitrofi e rapporto coi dipendenti

SARONNO – Dopo i bilanci e i progetti dei sindaci del Saronnese, delle Groane e della Bassa comasca tocca al sindaco di Saronno Augusto Airoldi. Come annunciato per la città di Saronno abbiamo previsto un’intervista personalizzata con dieci domande. Avendo dato al primo cittadino la possibilità di rispondere senza limiti di spazio (come a tutti i sindaci del resto) ne è uscita una lunga intervista che per comodità di lettura abbiamo deciso di dividere in tre parti. Oggi vi proponiamo le ultime tre domande
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Tra i suoi meriti, riconosciuto anche dall’opposizione e dalla stampa, quello di riuscire a governare con una maggioranza tanto compatta quanto risicata. Mai una voce fuori dal coro, mai una critica pubblica (neanche costruttiva). Eppure nell’ultima seduta di consiglio comunale abbiamo sentito un intervento di Pierluigi Gilli che, parlando delle porte chiuse alle forze d’opposizione (affondo li ha lasciati perplessi visto che pare non sapessero di voler bussare), ha rimarcato, almeno un paio di volte, come la civica Con Saronno non faccia parte dell’Amministrazione (non essendosi apparentata) ma garantisca il sostegno. Solo uno sfogo politico o un parlare alla nuora perchè suocera intenda? Quanta fatica e quanti compromessi richiedono questi numeri così risicati? Teme sorprese essendo passato il giro di boa della metà mandato?
Delle perplessità delle opposizioni, mi sia permesso non occuparmi. Corro invece volentieri il rischio di non essere creduto da qualcuno, ma so di essere a posto con la mia coscienza, se affermo che non siamo mai dovuti scendere ad alcun compromesso in maggioranza. E quando parlo di maggioranza includo Con Saronno, ovviamente, in quanto, pur non essendo apparentata, esprime un Assessore e contribuisce attivamente al percorso che stiamo compiendo. Del resto i due programmi elettorali non mostravano divergenze da richiedere compromessi al ribasso per collaborare e il mancato apparentamento è frutto più delle contingenze di quel momento che non di incompatibilità. Ciò premesso, siamo una coalizione costituita da un partito nazionale e da liste civiche, non un monocolore: nei nostri incontri (almeno) settimanali ci confrontiamo, discutiamo, condividiamo decisioni e scelte facili e difficili, esaminiamo le carenze, identifichiamo le relative proposte di miglioramento e cerchiamo di realizzarle. A volte meglio qualcuno in meno, ma con obiettivi chiari, condivisi: si ottengono risultati tangibili che permettono di allargare il consenso strada facendo anche a chi mantiene legittimamente il suo stato di indipendente. In quanto all’intervento all’ultimo Consiglio comunale del Capogruppo Pierluigi Gilli, mi è sembrato molto chiaro e privo di dietrologie: un inequivocabile altolà ai tentativi di portare la sua lista nel campo avverso, sperando così di mettere in difficoltà la maggioranza, e un altrettanto chiaro altolà all’inqualificabile ripetersi di attacchi sul piano personale, con il coinvolgimento di suoi familiari. Come non dargli ragione? Purtroppo scontiamo i frutti malati di chi annaspa e si aggrappa a qualsiasi appiglio nel disperato tentativo di non sparire dai radar della politica locale.
Questione dipendenti comunali: è stato trovato un accordo all’ultimo minuto di cui l’Amministrazione e le rappresentanze sindacali danno letture diverse ma c’è ancora uno stato di agitazione aperto. In consiglio comunale abbiamo sentito fare i complimenti al personale per il buon e gran lavoro svolto in quest’ultimo anno. Quali sono allora i problemi che provocano questa continua tensione?
Confermo ancora una volta che ai dipendenti comunali stiamo chiedendo molto ed è anche grazie all’abnegazione e alla professionalità di molti di loro se stiamo riuscendo a trasformare in cantieri i 30 milioni euro vinti in questi anni, rispettando gli stretti vincoli del PNRR, pur in una situazione complessiva di emergenze che si susseguono. Questi dipendenti meritano che l’Amministrazione riconosca le loro performance professionali, ovviamente nel pieno rispetto per tutti del dettato della contrattazione collettiva: è una strada che abbiamo imboccato e che percorreremo. In quanto agli accordi, chi ne ha un po’ di esperienza, può confermare che si raggiungono, molto spesso, in zona Cesarini. Nonostante ciò, dal 2024 vorremmo un confronto più ragionato tra le delegazioni trattanti: per questo ci siamo impegnati con le rappresentanze sindacali a comunicare la “costituzione del fondo” tra gennaio e febbraio e ad anticipare l’apertura dei tavoli di confronto subito dopo.
Come va il rapporto con i comuni limitrofi? Si parla, ad ogni campagna elettorale. di un Saronnese in grado di far sentire la propria voce, in tutti i temi comprensoriali dalla viabilità al trasporto pubblico eppure su questo fronte i casi di collaborazione che si concretizzano si contano sulle dita di una mano come l’ospedale e recentemente un primo progetto sulla sicurezza.
Beh, non banalizziamo! Sul fronte della collaborazione tra comuni del saronnese (e non solo) con questa Amministrazione si è cambiato passo: il tema ospedale non più essere liquidato in quel modo. Quando mai un sindaco di Saronno aveva coalizzato altri 18 colleghi, di tutte le tendenze politiche, in rappresentanza di quasi 200.000 cittadini, per fare fronte comune verso regione Lombardia, per di più su un tema delicato come quello della sanità? Collaborazione che si è ripetuta la scorsa estate in occasione delle disastrose conseguenze dei cambiamenti climatici, con ripetuti solleciti alla regione “dai luoghi del disastro” che, sottoscritti da dieci sindaci, hanno ottenuto l’interesse dei media nazionali e dato la sveglia a una dormiente Regione Lombardia. E pensare che, in quelle settimane, le opposizioni locali accusavano me e la mia Amministrazione di inerzia se non di errori procedurali, ottenendo ampia eco sui mezzi di informazione locali. Ci sono poi altri tavoli aperti, ad esempio sui temi della mobilità e delle Smart City che non hanno ancora prodotto fatti visibili per le conseguenze dei due anni di pandemia e una estate di disastri climatici.
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