Il saronnese Luca Galanti confermato presidente di Federpreziosi lancia il progetto “Fede Varesina”
VARESE Quello della “Fede varesina” è un progetto avviato, che nel 2024 vedrà il traguardo. «Sarà la ciliegina sulla torta di una attività che metterà al centro il nostro associato, al quale forniremo sempre più servizi e risposte».
Con queste certezze Luca Galanti apre il suo secondo mandato alla guida dei Federpreziosi Confcommercio provincia di Varese. Il commerciante di Saronno è stato infatti confermato alla presidenza della Federazione delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie. Presente all’investitura, votata per acclamazione del nuovo Consiglio, il presidente della sua Ascom di appartenenza, Andrea Busnelli.
Un anello-simbolo
Galanti riparte con slancio da un’idea diventata realtà in questi ultimi mesi del 2023: la “Fede Varesina”. «Il percorso, che porterà nelle gioiellerie l’anello pronto per la vendita entro la fine di marzo del prossimo anno, è già stato avviato con il coinvolgimento della Scuola orafa di Gallarate dell’Agenzia Formativa della provincia di Varese». L’obiettivo è quello ribadito e confermato dal rinnovato Consiglio di Federpreziosi, ovvero «realizzare un nuovo prodotto in grado di rafforzare lo spirito di appartenenza alla categoria, di diventare un simbolo del Varesotto e della sua creatività».
Agli studenti è stato affidato il compito di “realizzare” un anello matrimoniale unico. «Una mission non facile perché dovrà essere semplice ma allo stesso tempo originale, dovrà simboleggiare il nostro territorio, con le sue eccellenze e le sue tradizioni. Dovrà essere classico ma con un tocco di modernità, perché dovrà intercettare i gusti delle nuove generazioni. Dovrà soprattutto essere un prodotto con una storia da narrare non solo da parte del venditore, ma anche da parte dell’acquirente che potrà con orgoglio raccontare il grande significato del piccolo oggetto indossato al dito anulare della mano sinistra».
Nelle gioiellerie in primavera
Gli studenti sono già al lavoro e il primo risultato concreto sarà la presentazione di un progetto e di uno o più prototipi realizzati con stampa tridimensionale. «La volontà», annuncia il presidente, «è di arrivare nelle gioiellerie all’inizio della primavera, prima del periodo dei matrimoni. L’anello sarà proposto in esclusiva dalle oreficerie associate a Confcommercio».
Formare e informare
In stretta collaborazione con Academy di Confcommercio provincia di Varese, la formazione anche per Federpreziosi è al centro del programma annuale e quinquennale.
«L’esempio virtuoso è quello del convegno sulla sicurezza delle gioiellerie, ospitato poche settimane nelle sede Ascom di Gallarate. Molti i colleghi intervenuti, a dimostrazione del grande interesse sull’argomento e soprattutto di come sia stato apprezzato il modo di trattarlo. Abbiamo fatto informazione di alto livello coinvolgendo forze dell’ordine ed esperti del settore».
Un format che perciò sarà ripetuto, puntando su altri temi, magari proposti direttamente da orafi e gioiellieri.
Prevenire i furti con destrezza
L’argomento “sicurezza” avrà sicuramente un continuazione: una delle idee messe sul tavolo del nuovo Consiglio è il coinvolgimento di un prestigiatore: «Esistono dei corsi tenuti da “maghi”, dai maestri dell’inganno, che insegano come riconoscere una truffa e come evitare un furto con destrezza, fenomeno sempre più preoccupante».
Oro e diamanti come investimento
Sempre alla voce “formazione”, un’altra proposta è legata a doppio filo alla sempre maggiore richiesta di oro e diamanti come forma di investimento. «E’ un mercato in piena espansione che merita di essere esplorato e meglio conosciuto. Uno o più incontri con qualche esperto del settore possono dare quelle risposte alle domande che molti colleghi si stanno ponendo», rimarca sempre Galanti.
Regole certe
Una “crociata” che vedrà protagonista anche Fedepreziosi provincia di Varese, sarà quella sulla «regolamentazione della vendita dei preziosi». «Sono sempre più le attività», spiega Galanti, «che propongono anelli, collane e bracciali senza sottostare alle rigide norme che vengono imposte alle gioiellerie. Giustamente vengono messi dei paletti, ma altrettanto giustamente questi paletti devono riguardare tutti gli imprenditori che commerciamo in monili, indipendentemente dal materiale degli stessi».