Cislago, l’intervento di Cartabia in consiglio comunale sul diritto allo studio: “Come si giustificano questi aumenti di spesa a carico delle famiglie?”

CISLAGO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento integrale di Gianluigi Cartabia durante il consiglio comunale di martedì 28 novembre sul diritto allo studio, secondo punto dell’ordine del giorno.
Questa sera l’assessore alla pubblica istruzione ci presenta il piano di diritto alla studio 23/24 , dopo averlo letto , abbiamo avuto la sensazione di un esercizio di taglia e incolla, perché le parti modificate rispetto il precedente piano di diritto allo studio sono veramente poche, e per giunta riguardano un significativo aumento dei costi per i cislaghesi che hanno figli a scuola.
A pag.7 dell’allegato alla delibera si prevede un costo complessivo per il periodo 23/24 di 1.165.000 euro, mentre l’anno scorso costo complessivo era di 1.125.000 euro per il periodo 22/23; quindi maggiori risorse per 40.000 euro pari al 3,5%. Ben al di sotto della variazione Istat che al momento viene valutata intorno al 5,3 -5,7% , cifra che noi riteniamo inadeguata tenendo poi presente l’incremento di bambini che hanno problemi di disabilità e diagnosi funzionali: nel primo caso si è passati da 3 a 6 bambini (scuola materna) e nel secondo caso da 44 a 56 (scuola dell’obbligo), nonostante un calo nelle iscrizioni per l’area infanzia da 180 (22/23) a 171 (23/24) e per il ciclo scuola primaria e secondaria da 767 a 730, questo ci deve far riflettere sulla questione del disagio sociale e del significativo calo demografico. Speriamo che le politiche messe in atto dall’attuale governo a sostegno delle famiglie favoriscano la diminuzione di questo trend. Il calo delle nascite, a nostro avviso, riguarda soprattutto la scuola materna paritetica che da 10 sezioni iniziali (anno di firma della nuova convenzione), l’anno scorso si è passati a 9 sezioni e quest’anno a 8. Questo ci deve far riflettere se è il caso di rivedere l’attuale convenzione in atto con la parrocchia e valutare il recupero da parte dell’amministrazione l’uso
dell’edificio scolastico della Massina (scuola primi passi) chiedendo alle istituzioni preposte la possibilità di istituire una scuola materna pubblica.
Come abbiamo citato all’inizio abbiamo verificato quanto le nuove tariffe incideranno sulle tasche dei nostri cittadini ,ed in particolare:
- Scuola paritaria dell’infanzia: retta 22/23 di 120 euro, retta 23/24 di 133 euro più 10,80%; quota pranzo 22/23 di 70 euro, 23/24 di 90 euro più 28% mensili;
- Scuola primaria. buono mensa da 5 euro a € 5,50 più 10% ( erano 453 ad usufruirne ora 438), servizi di pre e post scuola: quota di iscrizione da 26 euro a 30 euro più 15% (erano 28 iscritti ora sono 28); servizio pre scuola da 160 euro a 192 euro più 20% ( erano 19 iscritti ora 20); servizio post scuola da 370 euro a 425 euro più 14,5% (erano 11 iscritti ora 14); se l’iscrizione avviene al mese di gennaio da 230 euro a 275 euro più 19,5%.
La quota di iscrizione poteva essere versata in due rate da 200 euro, ora da 245 euro più 22,3%, ma visto il momento di difficoltà delle famiglie perché non prevedere più rate? Il servizio post scuola per alunni che hanno scelto le 27 ore da 70 euro a 80,50 euro più 15%, iscrizioni periodi brevi pre scuola da 23 euro a 28 euro più 21,70%, post scuola da 50 euro a 60 euro più 20%.
Ci spieghi ora l’assessore come giustifica questi aumenti, tra l’altro non fatti in modo lineari ma con aliquote che variano dal 14,5% al 22,3% . Inoltre ci spieghi anche perché mentre per il periodo 22/23 il contributo a questi servizi (costi di educatori, pulizie riscaldamento) fu 27.860 euro, ora si prevede un contributo di 23.140 euro, meno 4720 euro pari al 20,5% . Noi riteniamo che è molto semplice far gravare sulle famiglie tutti questi aumenti in particolar modo in questo momento di difficoltà economica per molte famiglie (leggi punto 1 del loro programma elettorale).
A pag 18 verifichiamo un aumento a favore delle famiglie che si attivano per il trasporto collettivo degli alunni dalla Massina a Cislago da 350 euro a 520 euro.
A pag 19 fornitura libri di testo finanziati dall’Ente Comunale nel 22/23 per 550 alunni spesa 19.910 euro per il periodo 23/24 per 509 alunni, spesa presunta 19.910 euro meno 41 alunni, la spesa rimane identica, perché? Inoltre notiamo un costo elevato nella gestione del software di 1.952,00 euro annui, forse varrebbe la pena di rivedere quel contratto.
Pag. 21 Interventi di assistenza educativa, per il periodo 23/24 si prevedono interventi per 393.212 euro mentre nel 22/23 furono previsti interventi per 359.030 euro, quindi si prevede un maggior costo di 34.182 euro, ma da regione Lombardia
prevediamo un rimborso di 79.764 euro, mentre nel periodo 22/23 fu di 54.642 euro, quindi più 25.122 euro pertanto il maggior costo a carico dell’amministrazione sarà di soli 9.060 euro. Non ci pare una cifra così significativa su un bilancio di oltre un milione e centomila euro. Vorremmo poi delle spiegazioni dall’assessore perché, guardando la tabella allegata alla seconda riga, pur rimanendo invariati gli alunni (13) si è passati dalle 82 ore del 22/23 alle 51 per il periodo 23/24 (meno 31 ore settimanali e con un costo orario di più del 10% o erano troppo quelle precedenti o sono poche quelle attuali). È vero che alla prima riga gli interventi sono passati da 173 ore a 203 ore più 30, ma sempre con costo orario di più del 4% (leggi punto 2 del loro programma elettorale). Per ultimo vorremmo sapere dall’assessore che fine ha fatto dopo due anni dalla vostra elezione la “Commissione scuola” prevista dal vostro programma elettorale.
Per le argomentazioni sopra riportate e per le mancate risposte specifiche sul perché di aumenti cosi significativi (15%-23%) di servizi che poi pagheranno i cittadini, per non aver saputo programmare un finanziamento più consistente del “piano di diritto allo studio” che addirittura non si allinea al parametro certificato dell’inflazione più 3,5% maggior finanziamento adeguamento Istad 5,7%. Il nostro sarà un voto negativo a questo piano.