Con il picchetto delle crocerossine e le sirene dei mezzi Cri, l’ultimo saluto di Saronno a Emanuela Bai
SARONNO – Il silenzio suonato durante la consacrazione, la lettera toccante delle nipoti, il picchetto delle crocerossine all’uscita della chiesa, i mezzi della Croce Rossa schierati davanti alla Prepositurale con le sirene spiegate. Sono alcuni dei momenti dell’ultimo saluto a Emanuela Bai crocerossina e ex dipendente del comune di Saronno che resteranno per sempre scolpite nella memoria dei presenti e della città.
Stamattina, sabato 22 luglio, la chiesa di piazza Libertà era gremita: tanti dipendenti del Comune del presente e del passato tanti esponenti del mondo politico dall’ex sindaco Luciano Porro agli ex assessore Paolo Riva e Francesco Banfi alle autorità in carica il vicesindaco Laura Succi in fascia tricolore con l’assessore Gabriele Musarò e il consigliere comunale Gianpietro Guaglianone.
Ma a spiccare tra le panche era soprattutto il rosso delle divise dei volontari del comitati Croce Rossa di Saronno, Cislago e Alta Groane e il bianco del velo delle crocerossine. Proprio il velo da crocerossina è stato posto sulla bara di Emanuele Bai con un colorato cuscino di rose ed uno che ricostruiva il logo internazionale della croce rossa.
Nella sua omelia il prevosto don Claudio Galimberti è partita da un grazie che dalla città arriva “a Emanuela e a quanti come lei donano la propria vita agli altri”. “La vita e il cammino di Emanuela – ha continuato il prevosto – è stato al servizio della comunità dedicando la proprio attività professionale al Municipio all’ufficio cultura. Ma non solo. anche la sua vita privata è stata un servizio, con un’opera di volontario portata avanti con amore e passione e senza mai trascurare la famiglia il suo primo grande amore a partire dal marito Giò e dal figlio Sergio” E ha concluso: “Emanuela, in un mondo di persone arrabbiate e rabbiose, affrontava tutto con un sorriso. E forse anche per questo ha avuto una vita impegnativa, bella e serena”.
Temi che si sono ritrovati anche nei ricordi letti al termine della messa dopo la preghiera dell’infermiera volontaria di Croce Rossa. I volontari di croce rossa con un breve e intenso ricordo hanno fatto memoria della presenza di Emanuela in sede e di come “vestisse con attenzione, cura e orgoglio la divisa concretizzando lo spirito di servizio di Croce Rossa”. Salutato da un lungo applauso il ricordo dei truccatori che hanno sottolineato come “Emanuela di prendesse prima di tutto cura di loro con piccoli gesti e attenzioni che rendevano ancora più speciali i suoi sorrisi”. E’ stato ricordato anche il suo ultimo impegno con il team la notte bianca di Cislago dove è rimasta fino alle 2 malgrado fosse ancora convalescente.
Ultimo lo struggente ricordo delle nipoti che hanno rimarcato le sue passioni, dalla cucina allo shopping, e anche ringraziato, a nome della famiglia l’intera città per la presenza e l’affetto.
Toccante l’uscita della chiesa dalla bara tra due ali di crocerossine mentre i mezzi di Croce rossa suonavano le sirene. A rendere unico questo saluto il grande affetto per la saronnese che trapelava dalle lacrime e dalla commozione di tutti i presenti.
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