Addio Berlusconi, Mazzola propone: “Una via o un parco dedicati a Silvio. Per il rilancio si parta da Saronno”

SARONNO – “Silvio Berlusconi ha influenzato non poco la mia vita e, piaccia o no, quella di quasi tutti gli italiani. Dall’infanzia mi domandavo chi fosse il “mago” che dalla televisione mi regalava tanti sogni. Le sue tv mi fecero conoscere il pianeta America e, forse anche per questo, imparai a conoscere e ammirare il presidente Reagan che divenne il mio modello economico e politico. Alle superiori, prima che entrasse in politica, scrissi un tema dedicato a lui”.
Inizia così l’intervento di Carlo Mazzola già Forza Italia coordinatore cittadino, capogruppo consiliare, responsabile provinciale comunicazione e segretario assessore alla Sicurezza Regione Lombardia in merito alla scomparsa avvenuta lunedì 12 giugno di Silvio Berlusconi.
Ricordo la prima volta che conobbi di persona Berlusconi nel ‘98: trasmetteva un’energia e un magnetismo veramente sovrumano. Un magnetismo che purtroppo non riscontrai più quando ebbi modo di reincontrarlo dopo aver scontato la condanna ai lavori sociali. Troppi attacchi, ingiustizie e soverchierie gli avevano sottratto energie, ma non la sua forza di volontà per combattere e ricominciare.
I quattordici anni che ho dedicato a Forza Italia sono stati straordinari, soprattutto agli inizi. Eravamo tutti entusiasti, consapevoli che facevamo attivamente parte di un progetto di rinnovamento per l’Italia che il Presidente aveva avuto la lungimiranza e il coraggio di avviare.
Un progetto, per vari motivi, realizzato solo in parte.
Occorre però riprendere quel progetto di rilancio e di sviluppo per una nuova Italia, a partire da Saronno dove col mio coordinamento superammo il 33% dei consensi.
Oggi forse si può riaprire quella stagione, oggi che tutti riconoscono le capacità politiche e non solo imprenditoriali di Berlusconi, anche coloro che ci definivano il “partito di plastica”, quelli che gridavano al conflitto di interessi e che oggi sperano che Mediaset non finisca in mani straniere come tante altre imprese italiane.
Infine vorrei sottolineare un aspetto di Berlusconi, adombrato dal profilo imprenditoriale e politico: quello di padre. Ritengo che la grandezza di un genitore si veda anche dai figli e per questo sono sicuro che la sua “folle, sana e lungimirante ” visone continuerà a concretizzarsi con l’opera dei suoi figli.
Mi permetto di proporre che ogni comune gli dedichi una via, una piazza, un parco, un luogo pubblico, a cominciare da Saronno dove ebbe i natali Luigi Berlusconi, padre di Silvio, proprio nella cascina “Pavetta” in via Volta, all’angolo con la via Montoli e dove lo stesso Silvio con la sorella Antonietta si rifugiò in tempo di guerra, a casa della zia Carla nella casa di allora in via Bergamo 5, di fronte alla “Villuccia”.
Grazie Presidente per quello che ha fatto in Terra e buon proseguimento nella nuova vita!
Grazie per quello che mi ha insegnato!
Grazie per l’ultimo messaggio che mi ha riservato!