Ospedale di Saronno, Galli: “Si debba allargare la partecipazione, non abbiamo bisogno di (presunte) avanguardie illuminate”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Simone Galli in merito alla mozione sull’ospedale.
Desidero fornire ulteriori elementi di riflessione sulla mozione a tutela dell’Ospedale di Saronno emendata e approvata nel corso della seduta del Consiglio Comunale di Saronno tenutasi il 29 maggio 2023.
L’emendamento, redatto dalla maggioranza, si è reso necessario per snellire la mozione originaria e renderla più efficace concentrandosi in modo più puntuale sull’oggetto che sta a cuore a tutti i cittadini: la tutela dell’Ospedale di Saronno.
Si sono lette -anche di recente- informazioni parziali e imprecise da parte di alcune forze politiche pertanto ritengo doveroso fornire alcune precisazioni ed allegare il testo integrale della mozione emendata in modo tale che tutti i cittadini e le cittadine possano rendersi conto personalmente delle migliorie apportate.
Forse gli estensori della mozione hanno voluto inserire valutazioni di merito sulla sanità Regionale Lombarda: e chi non sarebbe d’accordo ad elencare e sottolinearne le storture, è abbastanza facile raccogliere consenso su ciò che non funziona ed è giusto che venga chiesto un miglioramento. Peccato però che questi argomenti siano per lo più maggiormente pertinenti in un Consiglio Regionale piuttosto che in un Consiglio Comunale dato che come è noto le competenze sanitarie sono ascrivibili alle Regioni.
Inoltre occorre considerare come -volente o nolente- si debba operare all’interno del quadro normativo e regolatorio attualmente vigente in Regione Lombardia, e non vi sono nel breve periodo all’orizzonte prospettive di cambiamento radicale avendo recentemente gli elettori espresso una chiara riconferma delle forze di governo uscenti in Regione.
Del resto è utilissimo quando la protesta aggrega società civile e propone cambiamento (si veda ad esempio la manifestazione indetta da Medicina Democratica e da altre realtà tenutasi il 24 maggio scorso ove si è chiesto alla Regione di rispondere a molte criticità in tema di sanità); ma credo che siano piani distinti; un conto è il ruolo attivo di una Amministrazione locale nell’ambito delle sue competenze e un altro è un tema di competenza regionale.
A meno che non si sia alla costante ricerca di visibilità dove “tutto fa brodo”. . .
Ciò che maggiormente interessa è che le risorse economiche della Regione siano erogate in modo opportuno: personalmente non ho nulla contro il privato ma ciò non può e non deve andare a detrimento del pubblico il quale non deve mai dimenticare che la sua principale missione è garantire l’ottimale funzionamento delle proprie strutture.
D’altra parte la difesa della sanità pubblica è ben evidenziata nel testo della mozione approvata ma forse a qualcuno preso dall’irrefrenabile desiderio di critica questo è sfuggito.
Dobbiamo essere attenti e vigili che Regione Lombardia onori gli impegni che ha pubblicamente assunto: attuare il piano di rinnovo illustrato dall’Assessore Bertolaso il 9 maggio scorso e investire adeguatamente sull’ospedale di Saronno per operare un veloce cambio di rotta nella consapevolezza che il suddetto piano è perfettibile ed è mancante in alcuni aspetti. Proprio per questo è stato opportuno modificare la parte dispositiva della
mozione è stata modificata inserendo obiettivi concreti e verificabili e aggiornandola agli sviluppi che si sono avuti post presentazione del piano di rilancio, inoltre togliendo tutte le materie in cui né il Sindaco né l’Amministrazione ha potere di intervento diretto.
Ritengo che pragmatismo e chiarezza siano molto importanti quando si tratta di temi di interesse generale nella convinzione che nell’opera di difesa del nostro Ospedale si debba allargare la partecipazione essendo la salute patrimonio di tutti/e al di là del colore politico e degli interessi particolari di qualche forza politica che operando in modo strumentale vuole forse ergersi a paladina della difesa dell’Ospedale per avere notorietà e visibilità; non abbiamo bisogno di (presunte) avanguardie illuminate ma si deve operare con serenità e caparbietà, nel rispetto dei ruoli istituzionali continuando nell’opera fin qui intrapresa consolidando i rapporti con i comuni contermini.
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA MOZIONE EMENDATA DALLA MAGGIORANZA E APPROVATA NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 29 MAGGIO 2023:
PREMESSO
il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è un sistema di strutture e servizi che, in attuazione dell’art. 32 Cost., hanno lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di eguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie, garantendo il rispetto dei principi di universalità, uguaglianza ed equità;
la Costituzione Italiana prevede, per la tutela della salute, competenze legislative concorrenti tra Stato e Regioni, fermo restando in capo allo Stato la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEA), che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Dunque, Stato e Regioni, nei rispettivi ambiti di competenza, devono collaborare tra loro, con l’obiettivo di assicurare accessibilità e adeguatezza delle prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale;
Regione Lombardia, nell’ambito della prevista autonomia organizzativa, ha istituito nel territorio regionale le Agenzie di Tutela della Salute (ATS) e le Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST); – ai Comuni non sono riservati dall’ordinamento spazi reali per incidere nella programmazione dei servizi sanitari che insistono sul loro territorio.
VISTO
l’art. 32 Cost., che prevede: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti». VISTA la legge 23 dicembre 1978, n. 833, che istituisce il Servizio Sanitario Nazionale e in premessa enuncia: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività mediante il Servizio Sanitario Nazionale».
VISTA
la legge regionale Lombardia 30 dicembre 2009 , n. 33: «Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità», che, all’art. 2, comma 1, lett. b-bis), come modificato dall’art. 1, comma 1, lett. c), della legge regionale Lombardia 14 dicembre 2021 , n. 22, prevede «l’equivalenza e integrazione all’interno del SSL dell’offerta sanitaria e sociosanitaria delle strutture pubbliche e private accreditate».
VISTA
la DGR Lombardia 5723 del 15/12/2021 in materia di Case e Ospedali di Comunità.
CONSIDERATO
Regione Lombardia, pur avendo stabilito la predetta «equivalenza e integrazione all’interno del SSL dell’offerta sanitaria e sociosanitaria delle strutture pubbliche e private accreditate» ha omesso di dotarsi di un sistema di governance in grado di condizionare le scelte dei privati, sicché da tale decisione è conseguita l’assegnazione alle strutture private di consistente parte delle risorse pubbliche regionali destinate alla sanità pubblica, con ciò indebolendo la struttura del sistema sanitario pubblico;
con la predetta DGR 5723/2021, Regione Lombardia ha definito l’intero piano di realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità senza adeguato coinvolgimento delle comunità locali;
le predette scelte politiche di Regione Lombardia in materia sanitaria hanno comportato importanti ricadute negative nel territorio saronnese, atteso che:
negli ultimi dieci anni l’Ospedale di Saronno ha subito una progressiva perdita di personale medico, di primariati e di servizi e il mancato rimpiazzo ha generato un effetto di “deterioramento dell’immagine dell’ospedale”, così come descritto anche nel piano di rilancio illustrato nella seduta del Consiglio comunale aperto del 15/05/2023, che, di fatto, ha allontanato sia i medici che, di conseguenza, i pazienti;
la carenza di attrezzature diagnostiche e terapeutiche, i lunghi tempi di attesa e la chiusura di reparti e specialità hanno causato importanti disagi alla popolazione, che si è vista spesso costretta a rivolgersi ad altre strutture sanitarie pubbliche o financo private, sostenendo integralmente i costi delle prestazioni;
nonostante le criticità evidenziate, l’Ospedale di Saronno e, in particolare, il servizio di anestesia e rianimazione, ha dato un contributo eccezionale alla comunità, non solo saronnese ma lombarda, durante la lotta contro la pandemia da Covid-19, dimostrandosi così non solo un polo strategico, ma anche, e soprattutto, una struttura all’altezza della situazione, in cui gli operatori agiscono con professionalità, competenze e umanità.
CONSIDERATO ALTRESI’
i cittadini del tradizionale e vasto bacino di utenza dell’Ospedale di Saronno hanno lamentato, con importanti iniziative popolari, la pericolosa situazione in cui versa il nosocomio saronnese; – diciannove Sindaci del territorio, su iniziativa del Sindaco di Saronno, hanno iniziato un serio confronto istituzionale con Regione Lombardia, richiamando l’attenzione sulla difficile situazione del nostro nosocomio;
Regione Lombardia ha stanziato circa 27 milioni di euro destinati ad opere di infrastrutturazione dell’Ospedale di Saronno, ma tali opere non sono sufficienti se non vengono accompagnate da un serio piano finalizzato a garantire la copertura organica della struttura ospedaliera favorendo l’attrattività dell’ospedale e le assunzioni di medici ed infermieri;
l’Assessore Bertolaso ha presentato, il 9/05/2023, ai Sindaci del comprensorio saronnese, un piano di rinnovo dell’Ospedale di Saronno, illustrato anche nel corso del Consiglio Comunale Aperto dello scorso 15/05/2023, ove pure sono evidenziate le gravi criticità della struttura ospedaliera (quali la diminuzione drastica delle attività del blocco operatorio, dimezzate dal 2019 al 2022, la riduzione degli accessi al PS, quasi dimezzati dal 2019 al 2022, nonché la diminuzione dei ricoveri, quasi dimezzati dal 2019 al 2022).
RITENUTO NECESSARIO
1. preservare, prioritariamente e in coerenza con lo spirito e la sostanza della normativa nazionale istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, la gestione pubblica della sanità territoriale;
2. mantenere, rivitalizzare e potenziare il presidio ospedaliero di Saronno, cui fa riferimento un bacino d’utenza di circa 200.000 persone, distribuite in 20 comuni e in quattro province, che ha storicamente garantito un servizio sanitario essenziale per le comunità locali;
IL CONSIGLIO COMUNALE
invita il Sindaco a proseguire nell’azione istituzionale già intrapresa, nonché, anche nella sua qualità di Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto Saronnese dell’ASST Valle Olona, ad assumere ogni iniziativa atta a tutelare la salute dei propri cittadini e a dar voce alle loro istanze, attraverso:
1. azioni politiche e istituzionali nei confronti di Regione Lombardia, volte a salvaguardare il mantenimento e il rilancio dell’Ospedale di Saronno come struttura di primo livello;
2. la promozione, nell’ambito dell’ASST Valle Olona, di un ruolo più incisivo delle comunità locali, con la richiesta di includere, nell’iter decisionale, una previa forma di consultazione dei Comuni;
3. il monitoraggio periodico dell’attuazione del piano di rilancio elaborato e presentato dal Direttore Generale, Dott. Porfido, su incarico dall’Assessore Regionale Bertolaso, con particolare riguardo alla pianificazione e ai tempi di attuazione del progetto;
4. superata la fase emergenziale, la richiesta a Regione Lombardia di un successivo piano con orizzonte temporale più ampio, che contenga investimenti di risorse volti all’ulteriore potenziamento dell’Ospedale di Saronnoe alla riapertura dei reparti nel frattempo chiusi o sospesi, con particolare riferimento all’ostetricia e alla pediatria
- richiedere che Regione Lombardia garantisca un adeguato numero di personale stabilizzato che possa coprire gli organici dell’ospedale, a oggi garantiti ai minimi livelli con personale precario o di cooperativa.
Simone Galli
Consigliere Comunale Partito Democratico