2 giugno, appello ai saronnesi: “Disertate le cerimonie di guerra e… riprendiamoci il Comune”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Attac Saronno in merito alle celebrazioni per il 2 giugno
Care saronnesi, cari saronnesi.
Sapete che festa si celebra il 2 giugno?
La giornata delle forze armate, dite?
Sbagliato!
È la festa della repubblica.
Che non è solo quella della fine della monarchia sabauda filofascista.
È anche il giorno in cui si dice che l’Italia è una res publica, una cosa di tutte e di tutti. Già, la cosa pubblica.
Ma allora perché si fa l’alzabandiera e tutto quel cerimoniale militare?
Questo, care e cari concittadini, dovete chiederlo ai pubblici amministratori che governano la vostra città.
Dovete chiedere a loro come mai oggi non ci si riunisce davanti all’ospedale di Saronno, un servizio di salute pubblica che qualcuno in Regione e non solo vuole chiudere per favorire il business sanitario privato.
Dovete chiedere a loro come mai non dicono nulla contro i continui tagli del personale non solo in sanità, ma anche nei servizi comunali, che hanno causato nel Paese la mancata ricezione dei fondi del Pnrr. Va bene così, va bene che bisogna aspettare mesi per rinnovare la carta d’identità?
Dovete chiedere a loro perché le scuole hanno servizi di cucina privati più scadenti delle cucine scolastiche di un tempo.
Dovete chiedere a loro perché continuano ad aumentare le rette della RSA intercomunale, cioè la casa di riposo per anziani.
Dovete chiedere a loro perché, invece, non ci siano progetti per l’ambiente, mentre muoriamo d’inquinamento; per le fasce sociali più deboli, a partire dal diritto negato alla casa; per i diritti delle donne, di avere città più a loro misura.
Noi di Attac una risposta ce l’abbiamo, e la riproponiamo oggi, festa della Repubblica, in cento piazze d’Italia: due leggi di iniziativa popolare, che riporterebbero ai Comuni più denaro, vincolato a questi progetti e alla partecipazione diretta dei cittadini alle scelte di bilancio.
Ma loro, nella giornata della repubblica, preferiscono onorare i morti dell’esercito fascista che fu sconfitto, per fortuna, combattendo ad El Alamein a fianco dei nazisti. I morti si rispettano: onorarli è altra cosa. Si chiama “propaganda militare”, cari concittadini.
Perché anche qui a Saronno i nostri governanti condividono – e l’hanno dichiarato pubblicamente sin dal 25 aprile dello scorso anno – appoggiando la Nato in Ucraina, la scelta di gettare al vento miliardi di Euro delle nostre tasse per spese militari, nuovi armamenti e addestramenti. E seminare morte.
E chi se ne frega se i servizi pubblici locali sono tagliati e ridotti al lumicino.
Invece che essere usati per fermare una povertà sempre più dilagante in Italia come in città.
Invece che applicare l’articolo 11 della Costituzione, secondo cui la Repubblica Italiana ripudia la guerra.
Pensateci bene, care e cari concittadini.
E il 2 giugno fate la cosa giusta: disertate le cerimonie di guerra e firmate per le due leggi di “Riprendiamoci il Comune”!
02062023
(foto archivio)