Tassa di soggiorno a Saronno: “Rischiamo di fare pagare uno sproposito!”

SARONNO – “Se non c’è una limitazione temporale, si rischia di fare pagare uno sproposito a chi viene a Saronno. Quando, da consigliere comunale, al Sestriere ho approvato questo punto in consiglio comunale, c’era ovviamente in allegato anche uno schema “temporale”; l’applicazione della tassa di soggiorno non andava oltre a qualche giorno, massimo 10 giorni, per ogni cliente di alberghi, b&b o affittacamere”. A parlare Alberto Paleardi, saronnese, per otto anni in consiglio comunale al Sestriere.
A Saronno, fa notare Paleardi, “si rischia di sottoporre a costi pazzeschi le persone che prevedono dei soggiorno medio-lunghi in città e che ci vengono per motivi di lavoro, spesso per garantire servizi ai saronnesi, penso ai docenti scolastici. Ce ne sono infatti tanti, penso ad insegnanti, supplementi e personale di enti pubblici o aziende private trasferito temporaneamente a Saronno. Di questi casi ce ne sono tanti: leggendo l’attuale regolamento comunale per la tassa di soggiorno, è sull’albo pretorio, non c’è alcun limite temporale all’applicazione della tassa e quindi una persona che resta un mese o alcuni mesi in città, oggi come oggi andrebbe a pagare una somma completamente fuori di ogni logica e che, ovviamente, spingerebbe queste persone a stare alla larga da Saronno”.
Fa notare Paleardi: “Mi auguro che stasera in consiglio comunale, visto che è uno degli argomenti all’ordine giorno, qualcuno ponga rimedio a questa stortura; io nel regolamento approvato dalla Giunta non ne ho trovato tracce riguardo ai limiti temporali della tassa di soggiorno che si vuole introdurre”.
Da parte di Paleardi anche una stoccata alla Regione: “Come poi Saronno possa essere considerata località turistica dove la tassa di soggiorno può essere applicata, spero che qualcuno finisca per spiegarlo…” Sull’uso degli introiti, “non deve essere sistema per fare cassa, ma per migliorare davvero l’attrattività di Saronno. La Notte bianca non c’entra niente, e mi pare molto dubbio che possa essere in parte spesa per questo singolo evento sborsando oltre 30 mila euro”.
Contro la tassa di soggiorno in città gli albergatori locali hanno intanto presentato ricorso al Tar, il Tribunale amministrativo della Lombardia.
26042023