Miglino: “Nella Saronno sconfinata i fiori rosa sono solo di carta”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Maria Assunta Miglino, commissario di Forza Italia ed ex assessore con una riflessione che parte dall’iniziativa dei commercianti di via San Cristoforo di colorare di rosa alcune attività”
Una volta c’erano i prunus in piazzetta Portici che regalavano suggestioni. Ora non più. Con tempismo non comune questa amministrazione ha deciso qualche mese fa, perché ammalorati, di sostituirli con ligustri. Una decisione che in tanti abbiamo sofferto forse perché si vive di emozioni e quella nuvola rosa in un paese dove di emozioni piacevoli non se ne ritrovano poi tante, rappresentava una piacevole carezza.
Quando una realtà viene snaturata si corre il rischio che il nuovo diventi banale.
Saronno è una cittadina che, senza volercela raccontare troppo prendendoci in giro da soli, ha storia, chiese e musei ma non così tanti da poter vivere grazie ad essi.
È una cittadina che ha sempre puntato sulla qualità della vita. Sulla serenità dei giorni e non sulle eccezionalità dei momenti.
Mi spiego.
Saronno negli anni è stata apprezzata per i sevizi che può offrire. Ha le scuole, la ferrovia, l’autostrada e una comoda e felice posizione geografica. Ha tutto quanto è stato apprezzato da chi da metà del secolo scorso ha deciso di venire qui a lavorare e a vivere. Saronno non ha bellezze naturalistiche: non ha un lago, né un fiume, né è vicino al mare. Saronno non vive di turismo ma di lavoro. I saronnesi di nascita e di adozione hanno apprezzato quanto una cittadina a misura d’uomo ha saputo sempre offrire loro.
Negli anni gli errori sono stati tanti. Soprattutto quello di volerla per forza vedere e desiderare come non è.
Saronno non è “sconfinata” e probabilmente nessun saronnese ha mai desiderato che lo fosse, dispiace deludere il nostro Sindaco che su questo aggettivo ha fondato il suo “manifesto” elettorale. A due anni e mezzo di mandato è difficile anche considerarla “amica, attrezzata, sostenibile, attrattiva dinamica.”..volendo ripassare tutti gli aggettivi della rosa dei desideri inseriti nel suo programma.
Ai saronnesi forse sarebbe piaciuto invece che ne avesse inserito altri: SICURA, DIGNITOSA, ACCOGLIENTE, ad esempio.
Se solo questa amministrazione si fosse concentrata su questi aggettivi facendoli diventare punti programmatici, avremmo potuto godere di una piccola cittadina anche con meno pretese di grandezza -finora irrealizzata, tra l’altro- ma con maggior amor proprio, in cui si sarebbe potuto passeggiare in un centro accogliente e pulito dai portici tirati a lustro e con fioriere colorate, aiuole curate e seminate, marciapiedi sicuri.
Forse i saronnesi, potendo scegliere, preferirebbero poter uscire senza il timore di essere derubati e borseggiati.
Forse ai saronnesi piacerebbe di più poter godere di un centro curato e di piazzette fiorite di pesco che di progetti lontani e irraggiungibili che parlano di arte per pochi, di cultura d’élite quando poi manca tutto il resto.
Avevamo una piazzetta colorata di fiori rosa che ci strappava un sorriso. Forse i saronnesi avrebbero desiderato continuare a godere quel piccolo sogno di primavera seduti su panchine decorose prima di rientrare a casa.
Forse si sarebbe potuto organizzare piccoli concerti o semplici mostre di pittura..
Ora abbiamo davanti agli occhi un centro degradato e insicuro, serrande abbassate, strade sporche e malconce, luoghi centrali pericolosi e tanta voglia di vivere il sogno tanto da utilizzare fiori di carta ad abbellire gli alberi e finti rami di primavera a regalare la suggestione.
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