Ospedale, l’analisi di Mario Busnelli (Saronno Point): “Non servono proteste di pancia ma azioni concrete”

SARONNO – Faccio parte dell’associazione Saronno Point da 24 anni. Sono il portavoce ufficiale dell’associazione , cerco con tutte le forze di informare del lavoro di tutti i Soci e dell’associazione stessa. In merito all’ospedale leggo molti messaggi, leggo anche che buttiamo soldi al vento per l’acquisto di strumentazioni diagnostiche ed altro importanti per dare un aiuto ai primari e medici dell’ospedale. Leggo invece ci vogliono le assunzioni, cosa che sappiamo tutti dato che è un male nazionale, negli ospedali scappano tutti, i pronto soccorso sono allo stremo, tutto questo se dobbiamo dare una colpa, logicamente abbiamo una sola risposta. La sanità in Italia da qualsiasi coalizione politica non è mai stata presa come un bene indispensabile per tutto il popolo italiano. Il nostro ospedale di Saronno soffre da moltissimi anni, i medici allora operanti vedevano il continuo degrado. Oggi ci stupiamo della situazione, non ho mai visto seminare vento per raccogliere qualcosa, se non tempesta. Saronno Point è un piccolo lumicino di speranza, il Terzo Settore per genesi come le altre Associazioni, Croce Rossa, Lilt , Auser e via dicendo, devono obbligatoriamente essere vicini ai pazienti, infermieri , medici ed a tutti gli operatori interni al nosocomio.
Sappiamo benissimo della situazione, solo chi ha la regia al Governo può cambiare le sorti di tutti gli ospedali pubblici della Nazione.
Non servono proteste di pancia, poche ore di protesta, poi tutto svanire. Servono azioni concrete , sapete lo Stato quantieuro da a persona per la Sanità a qualsiasi regione italiana? Informatevi e capirete il vero disastro sanitario. Leggo messaggi importanti, giusti nel merito, ma rimangono solamente messaggi.
Il primo lavoro da fare in tutti gli ospedali è trattenere i medici con progetti concreti ed esecutivi , forse anche il semplice impegno di riaprire un bar è un segnale, certo non è la risposta ai grandi problemi, ma è brace, qualcosa che può nutrire speranza, così come donare strumenti importanti per la diagnostica, questo solo per aiutare i pazienti, unico scopo del terzo settore sanitario. Il terzo settore è un motore importante, con il Covid è uscita tutta la sua importanza, utilità, indispensabile per un aiuto concreto. Il nostro ospedale di Saronno ha bisogno di tutti in maniera positiva, stare vicini ai medici ed infermieri, capire cosa possiamo fare per aiutare le Direzioni Sanitarie dell’Ospedale. Non basta dare le colpe, la storia indica le colpe, l’inefficienza, le scelte fatte, la stupidata di fare di un ospedale pubblico, un’azienda. Scelte senza capo né coda, tutto questo arriva esclusivamente dallo Stato, da una becera storia Sanitaria. Tutto nasce quando nel sottobosco si predilige orientarsi verso il privato. Se scavate nella storia vedrete chi fu pioniere di questa orribile situazione.
Sono il portavoce di persone impegnate tutto l’anno, certo mi gioco la faccia, sono consapevole di critiche, anche da medici ed altr , dai cittadini, ma nessuno sa quanta passione ed impegno i soci mettono a disposizione per i malati, persone sole, anziani abbandonati dai figli o dalla società stessa. Ci vuole sempre un fuoco interiore , il crederci, si possono perdere tante battaglie, l’importante è giungere alla meta, riportare l’ospedale alla normalità, aiutare chi è in difficoltà per carenza di mezzi , aiutare concretamente con progetti anche visti stupidi ma concreti. Mi auguro che il neo assessore Bertolaso possa prendere questo toro impazzito per le corna, non è facile , ma non impossibile.
Ripeto, come portavoce , sono foriero (leggi Foscolo) di positività, di una voce equilibrata, però forte di attesa concretezza.
Se questo non avverrà, se questo mi porterà ad essere stato una voce di illusioni, bene, non voglio essere il male dell’illusione, da questo assumendo tutte le responsabilità del caso , al di fuori dell’associazione stessa, avrò un solo sistema di protesta, sarà la mia risposta ad un impegno in cui credo a risposta anche dell’impegno sociale di tante persone, presumo farà scalpore!
Non è una minaccia, ma, solo non essere un ciarlatano davanti alla comunità. C’è un tempo per ascoltare , c’è un tempo per parlare. Comunque insieme si vince
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