Mozione secretata, l’analisi di Marta Gilli: “Salvate il soldato Mimmo”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Marta Gilli consigliere comunale indipendente in merito alla mozione secretata in consiglio comunale in merito all’incarico alla moglie dell’assessore Mimmo D’Amato.
Il Consiglio comunale del 29 novembre 2022 è andato in scena con l’ennesimo coup de théatre. I fatti sono già stati resi noti sulla stampa locale.
L’argomento della mozione presentata da Obiettivo Saronno era scottante, perché relativo al conferimento dell’incarico, pure a pagamento, di commissaria di concorso, addirittura, alla moglie di un assessore, Mimmo D’Amato.
La consigliera Francesca Rufini, in limine litis, dando voce al disagio della maggioranza (perché, come noto, i panni sporchi si lavano in famiglia), ha lanciato il sasso della seduta non pubblica; sasso, subito afferrato, al volo, dal presidente e dalla segretaria generale.
La segretaria generale, interpellata dal Presidente, ha infatti subito risposto “Io non ho alcun dubbio del fatto che questa seduta vada fatta in segreto”. Ma come, se non aveva dubbio alcuno, perché ha atteso il sasso della consigliera Rufini? Perché non ha informato – per tempo – il presidente del suo non-dubbio-alcuno?
Il presidente, dopo essersi ritirato in una sofferta camera di consiglio, ritenuto (ma questa non è una novità) che il caso in esame non fosse disciplinato dal regolamento del consiglio, ha deciso di tenere la seduta a porte chiuse. Eppure, il regolamento del consiglio, all’art. 43, recita: «il Consiglio, su proposta motivata, può deliberare, a maggioranza di voti, il passaggio in seduta non pubblica».
Ma, anche se fosse stato vero che il “casus mimmi” non era disciplinato dal regolamento, la decisione non era inappellabile – “così ho deciso, la decisione l’ho presa e non c’è discussione”, “sulla mia decisione non parla nessuno” –, perché l’articolo 2 del regolamento medesimo dispone che: «Quando nel corso delle sedute si presentano situazioni che non sono disciplinate dalla legge, dallo statuto e dal presente regolamento, la decisione è adottata dal presidente, sentito il parere del segretario generale, salvo immediato appello al consiglio, qualora la relativa decisione non sia accettata da taluno dei Consiglieri, che può illustrare il motivo della sua contrarietà. Il consiglio comunale decide a maggioranza dei presenti senza discussione».
Quel che resta, dal punto di vista politico, è ben poco: Obiettivo Saronno ha deciso di ritirare la mozione, evidentemente, perché ritenuta “sprecata” a telecamere spente. Insomma, a loro non interessava nulla del merito, dell’amministrazione, del consiglio comunale e della Città, per loro quel che conta è solo l’occasione di poter dare spettacolo. Ma, su questo, devono mettersi in fila!
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