Visto da Varese: Emergenza sanitaria, la mancata promessa di luglio

di EZIO MOTTERLE
Luglio aveva fatto una promessa: estate con il covid ormai alle spalle, dimenticato, in autunno si sarebbe visto con quali prospettive guardare avanti. Ma è luglio da tre giorni e ancora tu sei qui, verrebbe da dire al virus sulle note della intramontabile canzone evocatrice di spensieratezza. Altro che liberi tutti insomma: si vive ormai alla giornata, si parte o si programmano vacanze con le mascherine addosso e in valigia, si viaggia guardinghi coi tamponi fai-da-te a portata di mano cercando di sfuggire ogni possibile contatto a rischio, ci si allontana il più in fretta possibile magari cercando di non farlo vedere appena si sente uno starnuto o un colpo di tosse, anche in relativa lontananza. D’altra parte i numeri dei contagi sono quelli che sono e le urgenti prescrizioni suggerite dagli esperti pure. Non resta che tentare a questo punto la difficile combinazione tra svago e ansia, lo faranno in tanti anche dal Varesotto nei due mesi clou delle ferie, in questa che ormai non sarà certamente ricordata come l’estate del sospirato dopo-covid. Regole diverse ma inviti sostanzialmente analoghi dentro e fuori le frontiere, preoccupazione in più per il possibile contagio all’estero con relativo isolamento oltre i patrii confini. Il vedrai non finirà della canzone, lungi dall’essere uno speranzoso messaggio sentimentale, pare ormai un sinistro presagio da scacciare in fretta. Ma come? Mentre riprende la martellante statistica sulla crescita dei nuovi casi registrati già si parla di altre ondate pandemiche nei mesi che verranno. E intanto le quarantene imposte per legge ai testati positivi rischiano di far saltare da un giorno all’altro progetti e programmi, oltre che di bloccare in casa milioni di persone, rilanciando la rassicurante àncora del divano, ferma restando l’esigenza di ridurre contatti e mantenere distanziamenti anche nell’ambito della vita familiare per nulla immune (ma chi o cosa ormai lo è?) da rischi. Una resa alla voglia di normalità? Si cerca di dire di no fino all’ultimo, sperando che in definitiva luglio cancelli il freddo al cuore generato dai lunghi mesi dell’emergenza, non soltanto sanitaria. Nella canzone il mese ci riusciva assicurando un lietissimo fine, nella realtà non sarà facile. Forse anzi impossibile.