Epilogo commissione Rodari, Cattaneo su ritardi e responsabilità politica: “A settembre 2020 era già evidente l’impossibilità di rispettare i tempi”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del capogruppo del Lista Airoldi Mattia Cattaneo in merito alla commissione d’inchiesta sulla Rodari.
QUI IL RIASSUNTONE DE ILSARONNO
QUI LA DIRETTA DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
Due premesse.
La prima riguarda quanto successo nei mesi in cui la Commissione ha operato: i consiglieri di maggioranza, in primis i commissari, hanno mantenuto un rigoroso riserbo sul tema “Rodari” nel rispetto dei lavori della commissione e del Consiglio Comunale.
Altri, invece, hanno parlato diffusamente della questione a mezzo stampa o sul web, veicolando niente meno che la Verità sul tema Rodari e instillando a più riprese nei cittadini il sospetto che la maggioranza volesse ostacolare i lavori della commissione e, perfino, insabbiare tutto.
Un clamoroso stravolgimento della realtà. I fatti, verificabilissimi, sono che i consiglieri di maggioranza hanno votato a favore dell’istituzione della Commissione, di nuovo votato a favore della proroga dei lavori della Commissione, hanno collaborato appieno allo svolgimento dei lavori, come ha riconosciuto pubblicamente il presidente della Commissione, si sono fatti parte attiva affinchè gli esiti dell’attività della Commissione fossero doverosamente illustrati ai cittadini in questa seduta.
Questi sono i comportamenti fattuali dei consiglieri di maggioranza. Altri, tra i quali quanti in pubblico parlavano di Verità, hanno fatto di tutto perché questa sera non si potesse parlare dei lavori della Commissione, da ultimo con la grottesca disputa nominalistica sulla differenza tra “relazione” e “relazioni”. Qualcuno voleva che stasera si discutesse una sola relazione, sottoscritta da 3 commissari su 8, in rappresentanza di 10 consiglieri su 25; noi invece preferiamo che tutti i commissari possano esprimere il proprio pensiero, come infatti è avvenuto questa sera.
Seconda premessa.
– in data 14 giugno il Comune di Saronno è risultato assegnatario di un finanziamento regionale di 7,060 milioni di euro per la realizzazione della nuova scuola Rodari;
– con conseguente delibera del 16 giugno, la Giunta del Comune di Saronno, ha deliberato di accettare il contributo regionale e – non potendo il Comune beneficiare di due finanziamenti per il medesimo oggetto – di presentare contestualmente al Miur istanza di rinuncia al finanziamento precedentemente assegnato, oggetto della Commissione d’Inchiesta;
Ne consegue che, in data 16 giugno, è sostanzialmente venuto meno l’oggetto della Commissione di Inchiesta non essendo più esistente, perché rinunciato, il finanziamento ministeriale di euro 4.000.000 e, di conseguenza, non essendo più esistente “la sua potenziale perdita”.
Ciò premesso, abbiamo ritenuto comunque doveroso completare i lavori e presentare le nostre valutazioni in ordine allo scopo per cui la commissione è stata istituita che, lo ricordo, è: “verificare le responsabilità tecniche e politiche che hanno condotto alla mancata assegnazione dei lavori entro i termini sanciti dal bando ministeriale ed alla conseguente potenziale perdita del finanziamento”.
Ebbene, su questo tema, la ricostruzione, anche qui, fattuale è la seguente:
Il 3 luglio 2018, l’amministrazione Fagioli ha approvato lo studio di fattibilità per la “Nuova Rodari”; allegato alla delibera vi era un cronoprogramma che individuava, dalla data di assegnazione del contributo, le seguenti tempistiche:
- 10 mesi per approvazione progetto definitivo/esecutivo
- 6 mesi per indizione gara lavori ed aggiudicazione
- 2 mesi per contratto d’appalto.
In totale 18 mesi, i famosi 18 mesi intercorrenti tra maggio 2020 e novembre 2021.
L’Amministrazione Fagioli aveva, quindi, previsto che l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo dovesse intervenire entro 10 mesi dalla data di assegnazione del contributo; considerato che il finanziamento è stato assegnato in data 6 maggio 2020, l’approvazione del progetto definitivo e, in seguito, di quello esecutivo sarebbero dovuti intervenire entro il 6 marzo 2021.
Quindi, avuta notizia del finanziamento, bisognava correre. E invece si deve constatare, perché è agli atti, che il bando per l’attività di progettazione è stato pubblicato in data 11 settembre 2020 (con termine di presentazione delle offerte fissato per il 20 ottobre 2020) e che il disciplinare allegato al bando prevedeva che il progettista vincitore della gara avesse un tempo di 150 giorni (5 mesi) per l’effettuazione delle attività oggetto di incarico.
20 ottobre 2020 (consegna delle offerte) più 150 giorni significa 19 marzo 2021; quindi paradossalmente, portando a zero (cosa ovviamente impossibile) i giorni necessari per la valutazione delle offerte, nonché per l’esame e l’approvazione del progetto definitivo e, successivamente, l’esame e l’approvazione del progetto esecutivo, non si sarebbe mai rispettato il termine che la stessa amministrazione Fagioli si era data. Figuriamoci se aggiungiamo i tempi necessari per l’esame delle offerte e per l’approvazione del progetto definitivo prima ed esecutivo poi. Vogliamo fingere che sia possibile che queste 3 attività molto complesse siano realizzabili nel tempo compresso di un mese ciascuna ? Fanno altri 3 mesi che ci portano dritti a fine giugno 2021. Restano 4 mesi (con in mezzo agosto) per una gara pubblica relativa alla costruzione di una nuova scuola. Sfido chiunque, in questa aula, a trovare un caso in cui una gara pubblica per la costruzione di una scuola sia stata esperita in 4 mesi. Quindi, in ordine al quesito cui doveva rispondere la commissione, “le responsabilità tecniche e politiche che hanno condotto alla mancata assegnazione dei lavori entro i termini sanciti dal bando ministeriale” si può concludere che, già alla data di pubblicazione del bando per l’attività di progettazione (settembre 2020), amministrazione Fagioli, fosse palese l’impossibilità di rispettare il termine di 18 mesi.
E questo proprio a causa del ritardo nella pubblicazione del bando, ritardo che non io, ma la commissaria Gilli, ha definito nelle sue conclusioni “ingiustificato”. Quali le motivazioni addotte durante le audizioni della Commissione per questo ritardo ? La risposta è stata che si è atteso così tanto tempo per verificare se il progetto definitivo potesse essere affidato direttamente al progettista dello studio di fattibilità; giustificazione definita incredibile dalla stessa commissaria Gilli. Anche perché lo stesso progettista ha dichiarato, durante le audizioni, di non aver nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di concorrere alla gara per la progettazione definitiva ed esecutiva.
E a tal riguardo occorre incidentalmente rammentare che lo studio di fattibilità era sin dall’origine incompleto o, per usare i termini utilizzati dalla commissaria Gilli, “presentava rilevanti criticità”, la principale delle quali era che “non rispettava la richiesta, necessaria a garantire la continuità didattica, di mantenere l’edificio esistente durante la costruzione del nuovo, poiché una porzione del nuovo edificio, nel predetto progetto, si sovrapponeva all’edificio esistente.”
Ciò nondimeno, molta parte del dibattito pubblico in questi mesi si è incentrata non sulle cause del mancato rispetto della tempistica prevista nel Decreto (i famosi 18 mesi), quanto sulla mancata richiesta di proroga entro i termini previsti per l’aggiudicazione, ritardo oggettivo e indiscutibile, che però nulla ha a che fare con la mancata aggiudicazione dei lavori entro il termine del 6 novembre 2021.
Si vuole individuare una responsabilità politica per questo ritardo ? Non è complicato farlo; basta richiamare quanto affermato dagli uffici che nella loro relazione datata 30 maggio hanno detto, cito letteralmente, di aver lavorato a stretto contatto e nella totale condivisione delle scelte con l’Assessore di riferimento.
E, d’altra parte, come potrebbe essere diversamente ? E’ evidente che l’interlocutore degli uffici sia l’assessore di riferimento. Chi dovrebbe essere se no ? D’altra parte, in questi mesi, abbiamo assistito ripetutamente, da ultimo questa sera, all’attribuzione di meriti all’ex assessore ai Lavori Pubblici in ordine all’aggiudicazione di bandi. Ma, colleghi, il processo di gestione di un bando non finisce con l’aggiudicazione del finanziamento, bensì con il completamento dei lavori. La favola secondo cui se l’amministrazione vince un bando il merito è dell’assessore, mentre se, dopo l’aggiudicazione del bando, la procedura subisce rallentamenti o problemi, la responsabilità sia non si sa bene di chi: forse degli uffici o forse del sindaco, di tutti insomma, tranne che dell’assessore, è appunto, una favola, buona per i creduloni, un’offesa all’intelligenza dei cittadini.
Ma, ciò detto, ripeto che la vera questione è che a settembre 2020 era già evidente l’impossibilità di rispettare i tempi previsti dal finanziamento ministeriale. Per fortuna, anzi, per merito, lavorando alacremente e predisponendo un progetto di qualità, condiviso con la comunità scolastica e senza incongruenze tecniche, l’amministrazione si è aggiudicata un finanziamento di 7 milioni di euro, che consentirà al quartiere Prealpi e alla città di avere finalmente la nuova scuola, attesa da decenni.