Mozione di sfiducia al presidente del consiglio comunale Gilli: qui il testo integrale

SARONNO – Obiettivo Saronno ha protocollato una mozione di revoca del presidente del consiglio comunale le cui motivazioni ha spiegato in una nota diffusa nelle ultime ore.
QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA MOZIONE
Mozione di revoca del Presidente del Consiglio Comunale e contestuale nomina del Presidente del Consiglio Comunale ai sensi dell’art.18 comma 2 del Regolamento del Consiglio Comunale
Visto
l’art. 18, comma 2, del Regolamento del Consiglio, secondo il quale: «Il Presidente e il Vice Presidente del Consiglio Comunale possono essere revocati dalla carica su presentazione di una mozione di sfiducia costruttiva, sottoscritta da almeno un terzo dei Consiglieri assegnati, che ottenga il voto della maggioranza assoluta degli stessi. La mozione deve contenere il nominativo del Consigliere proposto alla carica di Presidente o di Vice Presidente».
Considerato che
- la funzione del Presidente del Consiglio comunale è di carattere istituzionale e non politica;
- il Presidente del Consiglio comunale può essere revocato a causa del cattivo esercizio della funzione, in quanto ne sia viziata la neutralità;
- «possono costituire ragioni legittimamente fondanti la revoca tutti quei comportamenti, tenuti o meno all’interno dell’organo, i quali, costituendo violazione degli obblighi di neutralità ed imparzialità inerenti all’ufficio, sono idonei a fare venire meno il rapporto fiduciario alla base dell’originaria elezione del Presidente» (Cons. Stato, Sez. V, sent. 5 giugno 2017 n. 2678).
Letto
- l’articolo 39, comma 4, TUEL (d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267), secondo cui: «Il Presidente del Consiglio comunale o provinciale assicura una adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri sulle questioni sottoposte al consiglio»;
- l’articolo 17, comma 2, dello Statuto comunale, secondo cui: «Il Presidente esercita le funzioni attribuitegli dalla legge, dallo Statuto e dal Regolamento ispirandosi a criteri di imparzialità, garantendo il rispetto della dignità di ogni Consigliere comunale e l’esercizio dei diritti conseguenti alla carica ricoperta»;
- l’articolo 16 del Regolamento del Consiglio, secondo cui: «1. Il Presidente rappresenta l’intero Consiglio comunale ed assicura l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuite dalla legge, dallo Statuto e dal presente Regolamento. 2. Nell’esercizio delle proprie funzioni, il Presidente si ispira a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio comunale e dei singoli Consiglieri»;
Rilevato che
- diversi Consiglieri hanno lamentato, anche sulla stampa locale, che la tempistica degli avvisi di convocazione delle sedute del Consiglio non rispetta il dovere di assicurare una adeguata e preventiva informazione ai Gruppi consiliari ed ai singoli Consiglieri sulle questioni sottoposte al Consiglio;
- spesso gli avvisi di convocazione delle sedute del Consiglio sono comunicati quando il termine per presentare emendamenti è già scaduto e che il Presidente, in questi casi, ha comunque dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati da Consiglieri di minoranza sulle proposte della maggioranza;
- il Presidente, nonostante le proteste anche formali di alcuni Consiglieri, persisteva nella condotta, attribuendo al Regolamento del Consiglio la causa delle violazioni dei diritti dei Consiglieri, solo perché adottato, nella precedente consiliatura, da una parte della attuale minoranza, ma senza farsi promotore delle modifiche necessarie a correggere le asserite aporie del regolamento medesimo;
- il Presidente partecipa, per altro sistematicamente, alle riunioni di maggioranza sostenendo le proposte della maggioranza anche in seno al Consiglio;
- il Presidente, pur presentando come relatore una proposta di regolamento sostenuta dalla maggioranza, non si asteneva dal presiedere l’assemblea, dichiarando inammissibili emendamenti presentati da Consiglieri di minoranza e sostenendo vivacemente, durante la discussione, le ragioni della proposta di maggioranza;
- in seno al Consiglio non è infrequente che il Presidente si rivolga ai Consiglieri con atteggiamenti difformi dal dovere di rispetto della pari dignità degli stessi;
- in data 29/12/2021 era pubblicata su IlSaronno.it una nota firmata «Pierluigi Gilli, Presidente del Consiglio Comunale», nel quale si dileggiavano i Consiglieri di minoranza, invitandoli a «studiare molto, Google non è sufficiente».
Tutto ciò premesso e considerato,
il Consiglio comunale delibera
- di revocare il Consigliere Pierluigi Gilli dalla carica di Presidente del Consiglio comunale di Saronno;
- di nominare il Consigliere Francesco Licata alla carica di Presidente del Consiglio comunale di Saronno.
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Commenti
Che pena. Poverini.
Questa giunta ha ormai stufato per inazione, a votare presto
Obiettivo Elezioni
Obiettivo Saronno si prefigge le elezioni, invece non farà nient’altro che rafforzare la maggioranza PD – Airoldi che avrà così un Licata in più sullo scranno di arbitro (si fa per dire). Sicuramente il PD voterà la sfiducia visto che il partitello dell’attuale non ha saputo garantire la fedeltà alla linea della maggioranza da parte della unica consigliera che più volte ha votato con l’opposizione.
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Tu si che hai capito tutto, Pepp!
Se il PD sfiduciasse Gilli, poi questo sarebbe perfettamente legittimato a collocarsi all’opposizione. Quindi, secondo il tuo pensiero: Licata presidente del cc, PD felice, maggioranza 12 voti e minoranza 13 voti. Tutti a casa.
Ripensandoci, viste le vette di pensiero, sarebbe forse un bene per la città…
Mi unisco al consiglio formulato dal Presidente Gilli :
” studiate !studiate !studiate !Google non è abbastanza! “
Al peggio non c’è mai fine….
Ci sarebbe molto altro da aggiungere…
Ho apprezzato il lavoro di Gilli quando era sindaco, il presidente del consiglio invece non è ruolo per lui.
una maggioranza che sta in piedi con l’unico voto di un presidente del consiglio imparziale non deve esistere in una amministrazione pubblica che si dice democratica. andatevene a casa tutti.
Gilli e Airoldi andate a casa.