Pasqua, gli auguri di monsignor Angelo Centemeri ai saronnesi

Carissimi, sorelle e fratelli tutti,
in questo tempo così perturbato, complesso e carico di difficoltà teniamoci aperti alla speranza, abbiamo il dono di celebrare la S.Pasqua. Io mi trovo nella provvidenziale struttura protetta della Rsa Gianetti. Condivido la vita degli ospiti; nel silenzio che mi circonda le giornate scorrono veloci segnate dagli appuntamenti con la preghiera. Al sabato e alla domenica celebro la S.Messa per due gruppi di ospiti. Nei giorni feriali celebro da solo. Anche in questa solitudine ho incontrato la grazia del Signore. Se la Cappella è vuota, il popolo di Dio non è assente. Porto davanti al Signore le preghiere, le gioie e le sofferenze di tutti perché ci sia la pace nel mondo e tra noi, perché tutto sia offerta gradita al Signore. Il mio servizio sacerdotale continua intercedendo per tutti.
Nella celebrazione con il popolo si è come portati da un certo ritmo liturgico, qui ho tutto il tempo per stare con il Signore. Allora mi incalzano le domande: perché succedono tutte queste cose orribili? E io che cosa sto facendo? perché a me è affidato questo “mistero” del pane di vita? Si affollano i ricordi di quello che ho vissuto, le mancanze, le pigrizie, le colpe … chiedo perdono davanti a Dio e “a voi fratelli e sorelle”e ringrazio per quello che sono: ho ricevuto tanti doni!
Mi posso fermare a lungo per ascoltare la Parola di Dio.
A volte attraverso momenti oscuri, la testa se ne va … distratta, sento la fatica del credere, nascono gli interrogativi, i confronti con quello che succede. Non capisco … ma continuo a fidarmi, ad affidarmi come ha fatto il Papa consacrando il mondo, la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria e prego: “Credo, Signore, ma Tu aiuta la mia incredulità”(Mc.9,24)
C’è sempre tanta gente presente nella preghiera dei fedeli. Tanti volti di amici, tanti bisogni incontrati, le intenzioni del Santo Padre perché tacciano le armi e il mondo trovi la pace con un nuovo modo di vivere, sobrio e solidale, da fratelli.
Il tempo scorre e mi trovo tra le mani quel pezzo di pane e quel po’ di vino … vivo la Pasqua. Ho sempre davanti a me la Pasqua del Signore, la sua Passione e Risurrezione. Presto a Gesù i gesti e le parole perché Lui rinnovi il suo sacrificio per la nostra salvezza. Resto in adorazione, immerso in questo mistero di amore. “Mio Signore e mio Dio”(Gv.20.28).
Dopo la recita del Padre nostro allargo le braccia e dico di cuore: “Signore Gesù, che hai detto ai tuoi Apostoli “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare i nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa e donale unità e pace secondo la tua volontà”. Ricevo Gesù nella Comunione e Lo porto con me ringraziando e operando il bene nella certezza che Lui è vivo e presente, la vita si rinnova ed è Pasqua, ogni giorno.
Carissimi, in umiltà vi ho resi partecipi di quello che vivo nel desiderio di essere testimone della risurrezione di Gesù dando a Lui una risposta d’amore perché il mondo creda (Gv.17,21).
Signore Gesù,
sei passato anche Tu, anzi, hai voluto Tu passare
in mezzo all’indifferenza, agli insulti, alla violenza e
hai subito una morte ignominiosa per dirci che ci vuoi bene
sul serio: “Non c’è amore più grande di quello che dona la vita per la persona amata” (Gv.15,13).
Non ti sei staccato dalla croce per dimostrare di essere Re,
il tuo non è un Regno di questo mondo, ma al ladro pentito hai assicurato: “Oggi sarai con me in Paradiso”(Lc.23,43).
Dille anche a noi queste parole.
Nella notte in cui fosti tradito e rinnegato, ci hai donato il tuo Corpo e il tuo Sangue per dirci che sei sempre con noi, pane di vita, perché Tu sei risorto, sei vivo, ci puoi dare la vita eterna.
Ti preghiamo, a noi che siamo delusi e stanchi, affaticati e sofferenti, spiega le Scritture come hai fatto con i discepoli di Emmaus (Lc.24,13-35) e fa che ti “riconosciamo, nella S.Messa, allo spezzar del pane” perché con Te la nostra gioia sia piena. Amen
Con voi prego, implorando la pace, augurando la Santa Pasqua
don Angelo