Airoldi: “Dallo stato di emergenza che finisce, ai primi segnali di una nuova medicina del territorio”

SARONNO – Pubblichiamo la nota del sindaco Augusto Airoldi sul Saronno Sette di questa settimana. Il Governo ha scelto il 31 marzo come data spartiacque. Da oggi, 1 aprile, l’emergenza pandemica nazionale si chiude formalmente e cambiano molte regole che dal lontanissimo marzo del 2020 hanno progressivamente condizionato la nostra vita. Finisce l’emergenza formale e cambiano alcune regole, ma deve rimanere alta l’attenzione di tutti noi saronnesi,anche perché dopo tanti sforzi e tanti sacrifici fatti in questi due anni,sarebbe davvero imperdonabile buttare via tutto dando per chiuso il capitolo Covid, che chiuso non è affatto.
I contagi, come sappiamo, a causa della seconda variante di Omicron, stanno risalendo a Saronno come in tutto il mondo al punto da parlare di una quinta ondata e per esempio in paesi come gli Stati Uniti, per molte fasce di età, anche della quarta dose vaccinale, Proprio per questo il nostro Comune segue ovviamente le nuove regole nazionali, ma nessuno abbassa la guardia e manteniamo il massimo impegno sia nella prevenzione che nell’azione antipandemia. Continua l’attività dei nostri centri tamponi con Saronno Servizi come continuano tutte le attività delle nostre farmacie comunali su questo fronte.E continua soprattutto, anche se con i ritmi necessari, il lavoro straordinario del nostro hub vaccinale Città di Saronno voluto dal Comune insieme a tutta la città alla Ex-Pizzigoni e gestito da noi,dalla polizia locale,dal nostro personale amministrativo e tecnico,dai tanti volontari,dalle infermiere del nostro Ospedale,dalla Cooperativa Medici Insubria e da diversi medici volontari, da aprile dell’anno scorso.
E in meno di un anno questa realtà, ha potuto somministrare ben 152.000 vaccinazioni di cui abbiamo già parlato con orgoglio. Ma non basta. Oltre ai numeri dei vaccinati, i numeri che impressionano sono anche quelli sulla qualità incredibile del servizio offerto. Lo dicono i 58 medici di base che hanno risposto al questionario dalla Cooperativa Medici Insubria. Tra loro, che sono a contatto quotidiano con i loro
pazienti in città, la percentuale di chi sceglie “ottimo” come giudizio su diversi parametri di valutazione del lavoro dell’hub e di tutti
quelli che ci hanno lavorato e ci lavorano, va dal 62% al 93%.’87,9% è invece la percentuale dei medici che valuta ”ottimo” il funzionamento complessivo dell’hub. Numeri ancora più impressionanti se si pensa che a dare un giudizio insufficiente o sufficiente sono lo 0%. Un consenso che emerge anche dalla richiesta di suggerimenti per il futuro che propongono miglioramenti sul piano del materiale informativo relativo ai vaccini disponibili in hub,ma per il resto confermano che non si poteva fare di meglio.
Questa ricerca non è però un punto di arrivo, ma di partenza. Perché quello che dimostra è che sia in emergenza che normalmente la collaborazione tra medici, istituzioni locali e volontariato può aiutare a rilanciare la medicina del territorio che come sappiamo è stata per tanto tempo trascurata a favore della ospedalizzazione. E proprio per questo, insieme ad ASST e alla Cooperativa Medici Insubria, siamo già al lavoro per arrivare all’apertura della prima delle due Case di Comunità previste a Saronno. Insieme, Comune e medici, potremo rendere strutturale un nuovo approccio socio-sanitario territoriale, più integrato ed efficiente, vicino
davvero ai pazienti con la stessa organizzazione,lo stesso spirito di ascolto e la stessa sensibilità e competenza dimostrata in una situazione di grande emergenza come quella che viviamo da marzo 2020. Con questa visione concreta sul futuro e lo sguardo a dicembre 2022, quando apriremo la prima Casa di Comunità a Saronno, possiamo essere più fiduciosi anche nel salutare questa data simbolica del 31 marzo, che ci auguriamo davvero ci porti fuori definitivamente dalla emergenza della pandemia. Noi di certo abbiamo imparato tanto e sapremo farne tesoro in futuro a servizio dei saronnesi e di tutti i cittadini del nostro territorio.