Ex Isotta in consiglio, Rufini: “E’ il progetto più bello presentato a Saronno. E senza fini speculativi”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Francesca Rufini, capogruppo Tu@Saronno, in merito al consiglio comunale di ieri sera sull’ex Isotta Fraschini.
Io non ho domande da fare, voglio solo condividere alcune considerazioni alla fine di questa lunga serata. Premetto che io, per avere Brera a Saronno, non solo mi prendo volentieri le “colate di cemento”, come le avete definite, ma, e adesso dico un’assurdità e l’assessore Casali mi mena (!), sarei anche disposta a rinunciare al parco! E’ un assurdo, ma non so se ci rendiamo conto cosa vorrebbe dire avere Brera a Saronno! La verità è che siamo di fronte al progetto più bello mai presentato a Saronno negli ultimi … boh .. quanti anni? mille? Comunque … si legge nella Manifestazione di interesse protocollata in Comune e abbiamo sentito stasera, che lo scopo per cui l’area è stata acquistata è di valorizzarla per così favorire il rilancio culturale, economico, sociale e formativo del Comune di Saronno e del territorio limitrofo, nonché la sua relazione con la Città Metropolitana di Milano, in un’ottica orientata a promuovere la funzione sociale della proprietà privata. Senza fini speculativi. Quello che vorrei sottolineare è, quindi, la necessità, per tutti noi, di cambiare punto di vista: il cuore di questo progetto, che pure è un progetto che nasce come privato, è la parte pubblica, l’interesse pubblico, il creare valore per la città nel senso più nobile del termine che comprende il riappropriarsi degli spazi da parte delle persone con una importante dimensione culturale e sociale; il cuore di questo progetto non è il profitto dell’operatore ed è questa la vera differenza ed è per questo che non possiamo guardare a questo progetto come a un classico piano di rigenerazione, di quelli che siamo abituati a vedere.Qui non siamo di fronte a una mera rigenerazione di un’area urbana dismessa, ma a una rigenerazione che, alla fine, sarà una rigenerazione della città intera, a una rigenerazione, come pure scritto nella manifestazione di interesse, sociale, solidale, ecologica, e soprattutto – questo è il termine che mi piace di più – diversa!Dobbiamo quindi anche noi, necessariamente, iniziare a pensare in modo “diverso”, senza guardare a ciò che si fa abitualmente o che si è fatto fino ad oggi; dobbiamo anche un pò reinventare il rapporto tra soggetto pubblico e soggetto privato, e senza che ciò voglia dire agire in modo illegittimo o al di fuori della normativa, delle leggi e dei regolamenti che sono e devono rimanere la cornice di riferimento.Ho già citato, proprio in questa sala, l’incontro promosso da Officina Vivaio e dalla nostra Amministrazione con il Prof. Consonni il quale, parlando di rigenerazione urbana, ha posto l’accento – oltre che sui bellissimi concetti di socialità, di convivenza civile, di relazioni tra persone, di relazione diretta delle persone e dei corpi che condividono gli stessi spazi – sulla responsabilità della Pubblica Amministrazione nel farsi parte attiva di questo nuovo modo di concepire la rigenerazione urbana. E io sinceramente, come parte di questa amministrazione, questa responsabilità di cambiare me la sento addosso tutta!E mi permetto di dire che l’Assessore Merlotti, seppure a modo suo, abbia voluto dare voce a questa responsabilità di cui sentiamo il peso, abbia voluto dire che l’Amministrazione c’è, al di là dei comunicati stampa; come è stato detto, il progetto è innovativo, unico in Italia, ma le norme sono quelle e l’Amministrazione nel suo complesso ha anche il dovere di garantirne il rispetto.E se questi sono i principi con cui si vuole costruire (l’ “abitare”, il “common housing”), beh, ben venga anche il residenziale; del resto, qualcuno me lo spieghi, ma quale sarebbe la destinazione alternativa di quest’area? … un centro commerciale? palazzoni portati al massimo della loro redditività? Concludo riportando quello che ho letto in uno dei numeri di “Voci dal Vivaio” in cui qualcuno ha citato Helen Keller che – guardacaso – è stata una pioniera della difesa dei diritti delle donne, nonché l’esempio vivente di come si può trasformare un ostacolo insormontabile in un «bene meraviglioso»; ecco, quella citazione che ho letto voglio farla mia e la ripeto qui rivolgendomi all’Ing Gorla e all’Avv. Proserpio e a tutta la nostra maggioranza: “L’ottimismo è la fede che porta alle realizzazioni. Nulla può essere fatto senza speranza o fiducia”. Io sono visceralmente ottimista, la speranza ce l’ho e la fiducia, a questa Amministrazione e al buon fine di questo progetto, la voglio sicuramente dare.
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