Ex Isotta in consiglio comunale, ecco com’è andata

SARONNO – Appassionata, disponibile e preparata la proprietà, incalzante con dubbi e la richiesta di una posizione della Giunta la minoranza, schiarata senza se e senza ma per il progetto la maggioranza, silente tanto da zittire un assessore l’Amministrazione a partire dal sindaco Augusto Airoldi. Può essere riassunto così il bilancio del consiglio comunale di ieri dedicato all’ex Isotta Fraschini alla presenza della proprietà ossia Beppe Gorla e Angelo Proserpio.
LA PROPRIETA’
Beppe Gorla e Angelo Proserpio sono stati precisi e visionari come sempre quando raccontano il loro sogno. Respinta l’etichetta di benefattori hanno rivendicato di essere un’iniziativa privata ma con un forte interesse pubblico: “Non è beneficienza ma neanche una speculazione. Vogliamo – ha riassunto Proserpio – che faccia reddito ma che non dia rendita”. Hanno evidenziando l’unicità del loro approccio per il gran valore che danno alla funzione pubblica e allo sviluppo alla città. Riflettori accesi sul concetto di beni comuni e soprattutto sulla necessità che la città sposi e condivida il progetto.
L’AMMINISTRAZIONE
E’ l’unica ad uscirne a pezzi. L’incontro è parso frettolo e non è stato sfruttato. Del resto complice un brillante piano di comunicazione di Officine Vivaio, ricco e apprezzatissimo dai saronnesi, del masterplan si sa davvero tutto. Quello che non sa Saronno è la posizione, la linea dell’Amministrazione che si è trincerata dietro un laconico “non è all’ordine del giorno” ripetuto dal presidente come un mantra per l’intera seduta arrivando anche ad ammonire per le insistenti domande anche Riccardo Guzzetti (Lega). L’unico a rompere il muro del silenzio, tanto da essere a zittito a fine seduta, l’assessore alla Rigenerazione urbana Alessandro Merlotti che se nel primo intervento ha rimarcato l’importanza del rispetto delle regole e il “non a tutti i costi” nel secondo torna a parlare di tavolo di lavoro. “Se dobbiamo parlare di pianificazione urbanistica il soggetto principale è l’amministrazione – riesce a sottolineare mentre tentano di zittirlo – Si parte almeno alla pari. Quindi portateci un prodotto grezzo quanto prima da lavorare”. Per l’intera serata c’è la sensazione di un evento organizzato senza studiare le tempistiche che avrebbe tenersi quando c’era qualche info nuova o in più oppure essere decisamente più approfondito e tecnico in commissione. Chiara e valida anche la presentazione di Franco Casali sull’iter delle bonifiche.
L’OPPOSIZIONE
Pur ammettendo il fascino e la suggestione del progetto non lesionano domande e dubbi. Il primo, ripetuto in tutti gli interventi, è quello sulla posizione dell’Amministrazione comunale. “Qual è la linea del Comune? Cosa vuole dalla proprietà? Come pensa di gestire le tempistiche strette? Tutte domande che restano senza risposta. Ci sono poi le domande della Lega sulle fideiussioni e le perplessità sulla divisione della bonifica in lotti. Obiettivo Saronno pone l’accento sul recupero dell’ex Luini inserito anche nel protocollo con Fnm firmato dal comune e ora parte del piano ex Isotta Fraschini. Sul piatto anche il parcheggio dell’ex Cemsa 2 che nel progetto Isotta è invece una piazza. Agostino De Marco interroga la proprietà su temi tecnici ma anche sul metodo “un consiglio comunale per un’iniziativa privata crea progetti di serie A e di serie B”. E il metodo è un tema che torna in molti interventi.
LA MAGGIORANZA
A sorpresa prendono la parola solo i capigruppo e ben dopo mezzanotte e mezza. Senza sorprese c’è un “si senza se e senza ma” che arriva forte e chiaro da tutti dalle ingenue iperboli di Francesca Rufini (“pur di avere Brera prendo quelle che la Lega chiama gettate di cemento e potrei anche rinunciare al parco”), dalle polemiche di Francesco Licata che sbotta con la minoranza criticando interventi lunghi, domande e contestazioni e dal pragmatico e pungente intervento di Mattia Cattaneo che provoca le reazioni dell’ex amministrazioni ben visibili anche con la mascherina.
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