Ex Isotta futuro “bene comune”? Riflessione dell’Amministrazione civica
4

SARONNO – In questo periodo si parla molto della volontà di rendere un “bene comune” l‘area dismessa dell’ex Isotta Fraschini acquistata dal benefattore Beppe Gorla e che vorrebbe metterla a disposizione della collettività, principalmente come polo scolastico e museale.
Una riflessione sul tema dei “beni comuni” viene, tramite i social, dall’Amministrazione civica saronnee.
Un grande giurista italiano, Stefano Rodotà, ha raccontato i Beni Comuni come quelli che non coincidono né con la proprietà privata, né con quella dello Stato, ma esprimono dei diritti inalienabili dei cittadini. E aggiungeva che sono quelli finalizzati al raggiungimento di obiettivi sociali e al soddisfacimento di diritti fondamentali. Tutti ne possono godere e nessuno può escludere gli altri dalla possibilità di goderne.
Potremmo dire che sono Beni Comuni quelli che consentono il raggiungimento del bene comune. Un parco, che contribuisce alla tutela dell’ambiente e al mantenimento della salute delle persone, ci rientra a pieno titolo. Un terreno inquinato, ovviamente, no. La nostra giurisprudenza ancora non conosce la categoria dei Beni Comuni, per ora entrata solamente nei regolamenti di alcuni Comuni. Ma la Costituzione repubblicana ne riconosce, implicitamente, il valore a partire dai primi 12 articoli, quelli dei principi fondamentali. Quello della nostra città per i Beni Comuni, nelle forme riconosciute dalle norme vigenti, è un amore antico: basti ricordare l’eredità lasciata dalle famiglie Gianetti e Biffi, di cui tutti noi, non solo saronnesi, ancora godiamo.
Sviluppare Beni Comuni che consentano il raggiungimento del bene comune è un obiettivo coerente con il modello sociale del nostro programma elettorale: quello di una città attrattiva, sostenibile, amica, dinamica, sconfinata. Ora che nuove opportunità si delineano all’orizzonte, siamo interessati a lavorarci per garantire il miglior risultato ai saronnesi di oggi e di domani.
16032022