Ex Isotta seconda serata: chi c’era, le domande e le ultime novità sul progetto

SARONNO – Ieri sera si è tenuto il secondo appuntamento in presenza di Officina Vivaio il percorso di condivisione e partecipazione organizzato da Angelo Proserpio e Beppe Gorla proprietari dell’ex Isotta Fraschini la maxi area dismessa tra via Varese e via Milano al centro di un ambizioso progetto dal rigenerazione urbana respiro nazionale. (QUI LA DIRETTA DE ILSARONNO)
I PRESENTI
La platea era composta da volti decisamente noti del mondo politico saronnese. Partiamo dai chi è in carica in questo momento ossia gli assessori Ilaria Pagani, Laura Succi e Gabriele Musarò con i consiglieri Francesca Rufini, Francesco Licata, Mattia Cattaneo, Roberta Castiglioni, Andrea Picozzi e Simone Galli. Tra gli ex Nicola Gilardoni, Valeria Valioni, Cecilia Cavaterra, Roberto Barin e Massimo Beneggi. Presenti anche Roberto Strada dei Verdi e Massimo Uboldi del M5s e Lucio Bergamaschi di Forza Italia. Squadratissimi al loro ingresso nell’auditorium Aldo Moro la presidente di Obiettivo Saronno ed ex assessore Novella Ciceroni con il capogruppo Luca Amadio raggiunti da Cristiana Dho. Notata da più parti l’assenza della Lega e di Fratelli d’Italia.
LA PRESENTAZIONE
A fare gli onori di casa Ale Galli che ha aperto l’incontro con una citazione di Frankenstein Junior e il suo celebre “Si può fare”. E’ stato riproposto il video sullo stato dell’arte nell’area dismessa. Beppe Gorla si è dedicato a presentare la visione e il progetto mentre Angelo Proserpio ha affrontato il tema dei beni comuni.
L’ARMATURA VERDE
Dei 120 mila metri quadrati dell’ex Isotta Fraschini, 60 mila costituiranno l’armatura verde del progetto. Di questi 13 mila sono vincolati a bosco “dove la Natura sarà libera di fare il suo corso salvo percorsi protetti per chi vorrà vivere l’area”. Dopo la bonifica il bosco, quello attuale è destinato a sparire, sarà ripiantato con un modello detto a macchia seriale che prevede l’impiato di arbusti coetanei e elementi arborei di età e dimensioni diverse. E’ stata richiesta dalla forestale la piantumazione di 1840 piante.
IL PROGETTO (qui il resoconto della prima serata)
“Abbiamo iniziato a lavorare sull’area con una modalità che possa essere paradigmatica e ripetibile. L’obiettivo è che questa strategia possa essere ripetuta, in città magari con Palazzo Visconti, ma anche in altre parti d’Italia. C’è un interesse enorme. Ci hanno contattato diversi imprenditori per seguire l’evolversi della situazione ed eventualmente replicare l’esperienza”. E in materia di motivazioni e obiettivi Beppe Gorla ha tenuto a precisare: “Non lo facciamo per un ritorno politico, d’immagine o economico. Lo facciamo per rendere la città attrattiva per questo gli under 35 sono soggetti privilegiati”.
INVESTITORE
“Abbiamo scelto un investitore che dia la priorità alla ricaduta sul territorio esattamente come noi – spiega Gorla – per questo abbiamo preferito un soggetto istituzionale pubblico invece di uno privato”.
TEMPISTICHE
Ribadita la necessità di “fare in fretta”: Brera ha bisogno di nuovi spazi per l’inizio dell’anno accademico 2023. Tra le necessità a breve scadenza c’è anche quella di spostare il Mils per non ostacolare il rispetto del cronoprogramma del protocollo di intesa tra Comune e Ferrovienord.
Da queste considerazioni e necessità si spiega la scelta strategica illustrata da Proserpio: “Partiremo con l’uso temporaneo: ristrutturiamo e attiviamo due elementi (ex Bernardino Luini e il capannone che diventerà il coccodrillo) e poi avremo dai 3 ai 5 anni per normalizzare il tutto”. E non solo: “Volevamo che l’ex Isotta tornasse fruibile il prima possibile dalla città per questo abbiamo pensato al tendone per gli eventi e a progetti che si potessero realizzare in fasi”.
DOMANDE
Oltre ai complimenti “per il coraggio” e per “la bellezza” del progetto sono arrivate richieste sulla possibilità di preservare, in parte almeno, la vocazione produttiva dell’area magari creando un incubatore di imprese come Como next. Si è posto l’accento sul rispetto dei criteri di sostenibilità del progetto, anche in tema di gestione delle acque. Non è mancata qualche considerazione su come la prospettiva passata era quella di avere un parco di 100 mila metri quadrati (ridotti a 60 mila nel progetto attuale) e la richiesta di informazioni sulla parte residenziale. Accolta la richiesta di valorizzare l’area con una fontana.
AREE VICINE
“Fin dall’inizio abbiamo cercato la collaborazione con le aree dismesse vicine ma senza risultato. Il nostro obiettivo era contaminare l’intera città a partire dagli spazi accanto all’ex Isotta. E’ ancora possibile questa collaborazione soprattutto per la punta (ex Telos) che è un’area ancora in cerca di autore. Qui si potrebbe sviluppare quell’incubatore di imprese o comunque una componente produttiva. All’interno dell’ex Isotta con il progetto attuale abbiamo esaurito il nostro potenziale”.
ACQUA
“Non ci sono pozzi inquinati o inquinanti nella proprietà – ha spiegato Beppe Gorla – siamo scesi ad una profondità di 85 metri e non abbiamo trovato fonti inquinanti”.
I PROSSIMI INCONTRI
Il percorso partecipato proseguirà con una serie di incontri online con una serie di esperti che affronteranno i diversi temi sul piatto (dal recupero della Luini al grande parco) aprendo anche un dibattito online.
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