Lettera dei lettori: “Perchè moral suasion e non attività di persuasione?”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di un lettore in merito al titolo realizzato per l’articolo sui controlli realizzati nel weekend sull’obbligo di uso di mascherina all’aperto in vigore da venerdì.
Ecco la missiva del lettore:
Ho appena letto su Il Saronno un articolo firmato da Sara Giudici e intolato “Mascherine all’aperto: primi controlli e moral suasion”.
Mi soffermo sull’espressione “moral suasion”. Ebbene, nel titolo essa non è neppure messa tra virgolette, quasi che non esistesse il corrispettivo italiano. Eppure esiste eccome: persuasione oppure se vogliamo rendere l’idea dell’attività appunto “attività di persuasione”.
E’ necessario usare l’espressione inglese? No, non lo è per nulla. Come non è necessario, ad esempio, usare l’espressione nipponica “tsunami” per dire “maremoto” (mentre lo è per gli inglesi perché la loro lingua non ha detto corrispettivo).
Domandona: perché nei media italiani impazza l’itanglese? Perché tanto spesso gli italiani non fanno mostra di amare la propria lingua? Essa, tra parentesi, è tra l’altro una delle più studiate al mondo e non certo per la sua utilità o diffusione, bensì per la sua bellezza intrinseca.
Con rammarico per l’accaduto, porgo cordiali saluti alla redazione,
Lettera firmata
“La scelta di utilizzare l’espressione moral suasion è stata dovuta in parte ad una necessità di brevità del titolo ma soprattutto è stata dettata dal fatto che l’espressione era stata utilizzata, diventando quasi uno slogan, dall’Amministrazione comunale all’inizio della seconda ondata. Era stato proprio il sindaco Augusto Airoldi il primo a parlare della “moral suasion” come un tassello della strategia del Comune nella lotta al covid”