Saronno, la coalizione Airoldi si sfalda sul Commercio e va sotto in consiglio comunale (nel silenzio del sindaco)

SARONNO – Ieri sera la maggioranza di centrosinistra che guida la città è finita in minoranza trovandosi a fare i conti con l’emendamento di una mozione che non voleva e che per ammissione del capogruppo del Pd Francesco Licata sfiduciava o quanto meno censurava le scelte e l’attività del sindaco Augusto Airoldi e della sua Amministrazione nell’ultimo anno sul fronte del commercio.
Riassumere la serata non è semplice visto le oltre due ore di confronto politico a colpi di emendamenti di cui però il risultato è fin troppo chiaro: la maggioranza formata da Pd, Tu@Saronno, Saronno civica e Con Saronno non è riuscita a neutralizzare la mozione dell’opposizione sul commercio nemmeno agitando lo spauricchio della sfiducia soprattutto perchè i la civica Obiettivo Saronno hanno votato in coerenza con le dichiarazioni fatte in passato, con spirito di autocritica e incuranti delle possibili ripercussioni politiche. Determinante la proposta di emendamento del consigliere comunale indipendente Marta Gilli che con poche modifiche con una coraggiosa quando lucida azione d’indirizzo ha ottenuto il sostegno bipartisan che ha mandato sotto la maggioranza.
Malgrado i tanti interventi il più forte è stato il silenzio del sindaco Augusto Airoldi che, salvo per esprimere il proprio voto, non ha proferito parola ne per difendere il suo operato, ne per ricompattare la squadra nei momenti di evidente sbandamento ne per alleggerire o comunque dare una lettura dell’accaduto meno devastante.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo cos’è accaduto (QUI LA DIRETTA DE ILSARONNO DEL DIBATTITO)
Primo punto all’ordine del giorno di ieri la mozione “a sostegno del commercio” presentata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Era stata presentata una prima volta ad ottobre poi giudicata inamissibile dal presidente del consiglio comunale Pierluigi Gilli e dopo una modifica è tornata all’attenzione dell’assemblea cittadina con la richiesta di un’assembela per discuterne da parte dell’opposizione.
Cosa chiedeva sostanziamente? L’ha riassunto Raffaele Fagioli parlando di un anno di scarsa attenzione per il commercio cittadino, facendo riferimento alle deleghe Commercio e Bilancio troppo gravose per un unico assessore e chiedendo una maggior attenzione per i commercianti già provati ad un anno difficile.
Un testo che ricalcava le istanze presentate da Obiettivo Saronno alla maggioranza dopo le dimissioni dell’ex assessore Giulia Mazzoldi e alla nomina del nuovo assessore Mimmo D’Amato e che proprio per paura di una condivisione dei viola con l’opposizione la maggioranza ha provato ad emendare con un lungo testo di Francesco Licata (Pd), Francesca Rufini (Tu@) e Mattia Cattaneo (Saronno Civica). Una serie di modifiche come come rimarcato dal capogruppo Pd “anestetizzavano” la mozione rimarcando l’attenzione al commercio per l’Amministrazione ma eliminando gli elementi “se non di sfiducia almeno di censura” presenti nel testo originale.
Dopo alcuni interventi d’ordine sulla possibilità di presentare un emendamento prima dell’inizio del dibattito, è arrivato il secondo colpo di scena con l’emendamento presentato da Obiettivo Saronno che limava la mozione ma confermandone i contenuti di critica e di necessità di un cambiamento della strategia dell’Amministrazione.
Il dibattito sull’emendamento della maggioranza è stato un po’ scontato coi consiglieri che si sono divisi in pro e contro l’operato del sindaco e della Giunta su questo tema. il confronto prosegue un po’ piatto tra qualche accusa sulla scelta di strumentalizzare i commercianti e qualche lieve stoccata interna molto chiara. Il voto vede l’opposizione contro “la pessima scelta di stravolgere una mozione facendo una prova di forza invece di limitari a presentarne una propria” e Obiettivo Saronno astenersi.
Si passa all’emendamento di Obiettivo Saronno presentato con forza e determinazione dal capogruppo Luca Amadio che in un intervento schietto e franco rimarca le critiche “dal peccato originale di voler tenere le deleghe unite” e chiede “un cambiamento radicale”. Gli interventi seguono il copione già visto ma il voto inizia ad essere pesante: l’emendamento sostenuto (anche dall’opposizione che rimarca la critica e la censura all’operato del sindaco e già parla di una maggioranza spaccata) viene bocciato con solo due voti di scarto: 13 a 11.
Pronti ormai al rush finale con la discussione sulla mozione anestetizzata dall’emendamento della maggioranza il consiglio viene colto a sorpresa dall’emendamento del consigliere comunale indipendente Marta Gilli. Niente lunghi testi, niente prolissi giri di parole: con meno di mezza dozzina di modiche la consigliera eletta con Con Saronno sottolinea come “l’emendamento della maggioranza renda la mozione uno spot” e propone la modifica in modo che invece “inviti l’Amministrazione ad un deciso cambio di strategia”.
Tramite Francesco Licata (Pd) arriva il no della maggioranza “il testo emendato rappresenta una sorta di dubbio su quanto fatto dall’Amministrazione su questo tema. E’ il contrario del nostro emendamento e delle nostre opinioni”. Raffaele Fagioli a nome della Lega lo plaude evidenziando come il testo rimarchi “le carenze dell’operato dell’Amministrazione e la mancanza di progettualità critiche”. E chiosa: “Evidentemente siamo in molti ad avanzare critiche su questo fronte e a pensarla diversamente dal testo autoincensate che vorrebbe la maggioranza”.
Il voto è un vero colpo di scena: a Marta Gilli, con la minoranza e i viola si uniscono nell’incredulità generale anche i consiglieri Nourhan Moustafa (Tu@Saronno) e Lucy Sasso (Pd) tanto che l’emendamento passa con 13 voti a favore e 11 contrari.
La maggioranza è così storidita che per un attimo pensa ad un errore di conto del segretario ed invece il risultato è proprio un macigno.
Raffaele Fagioli a questo punto ritira la mozione: “Ormai la spaccatura della maggioranza è evidente – sottolinea – come lo sono le critiche all’operato sul fronte del commercio. Stando così le cose l’eventuale approvazione della mozione emendata non avrebbe senso anche alla luce di quanto emerso nel dibattito”. Il presidente Pierluigi Gilli stigmatizza la scelta ma in realtà poco cambia.
Si passa ai punti successivi dell’ordine del giorno che si succedono come se nulla fosse: interventi degli assessori, precisazioni di Obiettivo Saronno, affondi della Lega e votazione. Sembra essere tutto tornato alla normalità ma l’incentezza creata dallo squarcio nella maggioranza è evidente anche nella seduta in video conferenza e il silenzio del sindaco Augusto Airoldi la raccolta meglio di qualsiasi commento o discorso.