Incontri nei quartieri, Tu@: “L’importanza dei luoghi di aggregazione”
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SARONNO – Pubblichiamo la nota di Tu@Saronno in merito all’incontro in quartiere alla Cassina Ferrara.
Si è tenuto giovedì sera il secondo incontro di “Noi Partecipiamo”, iniziativa dell’Amministrazione di Saronno che prevede l’incontro tra la giunta e i cittadini. Sede di questo secondo incontro è stato il Centro Sociale della Cassina Ferrara, una struttura di proprietà comunale che nel tempo è diventata un importante punto di riferimento per il quartiere. La gestione della struttura è in capo al personale che se ne occupa professionalmente e ad un gruppo di volontari che ne anima e coordina le iniziative. E anche grazie al supporto di queste persone – che ringraziamo – la serata è andata molto bene, sia dal punto di vista dell’organizzazione sia da quello della partecipazione, intesa come numero di partecipanti e qualità degli interventi.
Al di là dei temi trattati durante l’incontro, che hanno riguardato il quartiere, ma anche la città in generale, il luogo ove si è svolto l’incontro e cioè il Centro Sociale della Cassina Ferrara – struttura laica – ci offre lo spunto per evidenziare un tema a nostro parere molto importante: strutture come questa, gestite in maniera virtuosa attraverso un accordo tra pubblico e privato, permettono di migliorare la socialità, di coinvolgere i cittadini e di sviluppare un grande senso di appartenenza, favorendo una migliore vivibilià dei quartieri. Non è quindi un caso che l’incontro sia andato così bene! È anche grazie al Centro Sociale, alle persone che lo animano e alle sue attività, infatti, che i cittadini di Cassina Ferrara – i “cassinat” – tengono alta l’attenzione sui temi che li riguardano, amalgamandosi in quel “liquido sociale” che, attraverso lo scambio di opinioni differenti e differenti visioni di città, unisce le persone verso il raggiungimento di obiettivi comuni.
Ma non tutti i quartieri saronnesi hanno questa fortuna: in molti di essi sono le parrocchie a svolgere un ruolo aggregativo, ma il pur lodevole impegno delle strutture confessionali, che in diversi casi collaborano strettamente e virtuosamente con l’Amministrazione e l’associazionismo cittadino, non deve sollevare il comparto pubblico dalla responsabilità di attivare quelle realtà aggregative che possano generare tra i cittadini un senso di appartenenza e di cittadinanza attiva che li sproni a prendere a cuore le problematiche del quartiere in cui vivono
Le città in cui viviamo oggi – e Saronno non fa eccezione – sono figlie della grande crescita demografica e urbanistica attraversata dal nostro Paese negli ultimi 50 anni; una crescita che ha spesso portato con sé la disgregazione delle relazioni sociali, di cui invece abbiamo estremo bisogno, come pure ci ha dimostrato la pandemia. E per ricostruire e tenere vive quelle relazioni, gli spazi fisici – siano essi piazze o edifici – svolgono un ruolo determinante. Una buona amministrazione, nella progettazione urbana della città, non può non tenerne conto, ma anzi deve su di essi investire anche secondo le indicazioni che vengono dal confronto con e dei cittadini, esattamente come accaduto ieri sera.
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